Flop dell’asta per l’Orsera l’area senza acquirenti

De Carli pensa positivo: «Speriamo ancora in una cordata di associazioni locali» ma la cooperativa decide di pubblicizzare la vendita del complesso su Internet

CESIOMAGGIORE. Secondo e ultimo tentativo di messa all'asta per Orsera, struttura ricettiva alle porte del Parco. Nemmeno ieri è pervenuta alcuna offerta per acquisire il complesso immobiliare stimato, secondo la perizia giurata a 320 mila euro, e ribassato del dieci per cento. Dal consiglio direttivo, presieduto pro-tempo da Gino De Carli, non si esprimono né stupore né costernazione per questo secondo tentativo andato a vuoto: il mercato immobiliare è stagnante e il turismo, inteso anche come offerta di ristorazione e ricettività, va ripensato alla luce della congiuntura. Ma nemmeno si dispera.

«La nostra speranza è sempre accesa», dice De Carli. «Noi confidiamo ancora nell'interesse che possano manifestare le associazioni locali, magari unite in una cordata, per dare a questa storica e rinomata struttura una continuità nel rilancio. È ovvio che sullo strumento dell'asta pubblica cali il sipario e si opti per altre trattative».

Ma su tutto questo e anche sulla possibilità di mediare, coinvolgere e convincere possibili imprenditori della ristorazione in una sinergia per il futuro di Orsera, il direttivo si confronterà da qui a qualche giorno, prospettando anche la massima pubblicità sull'operazione alienazione del complesso. Un rischio, non si sottace dal direttivo, che se da un lato promuove la struttura in vendita sui social network aumentandone la visibilità, sempre qualora non vada in porto la gestione locale, dall'altro apre gli occhi a immobiliaristi che fiutano l'affare e che magari puntano al ribasso del ribasso facendo leva sullo stato di bisogno. Ma su questo ci sarà la massima resistenza da parte del direttivo.

Già il ribasso del 10 per cento riduce a 288 mila euro il valore dell'immobile, stimato in 320 mila euro. Il complesso immobiliare è solido e non presenta pecche statiche, è stato di recente riattato, al piano superiore, per un piccolo modulo di bed&breakfast, e le sale da pranzo sono state rinfrescate e rese più confortevoli non più tardi di tre anni fa. Le pertinenze esterne sono attrezzate e dotate di un ampio patio che si presta a pranzi e cene all'aperto, confidando nella provvidenziale clemenza delle condizioni meteo che negli ultimi anni hanno rovinato la vita a tutti gli operatori della Valle. E c'è un'area camper attrezzata per la sosta dei turisti. Non manca niente. Mancano solo i compratori.

Laura Milano

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:asta

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi