Foibe, appello da Calalzo a Napolitano: "Via le strade intitolate a Tito"
Una lettera al Capo dello Stato Giorgio Napolitano ed uno striscione sulla facciata esterna del municipio per chiedere la rimozione della toponomastica dedicata al dittatore jugoslavo
CALALZO. Una lettera al Capo dello Stato Giorgio Napolitano ed uno striscione sulla facciata esterna del municipio, per chiedere al Presidente la rimozione immediata di tutti i toponimi che in Italia inneggiano al maresciallo Tito e ai responsabili delle tragedie delle Foibe, molti dei quali peraltro insigniti di onorificenze e cavalierati della Repubblica.
L'amministrazione calaltina, per mano del sindaco Luca De Carlo e dell'assessore Antonio Da Col, dà vita ad un'iniziativa forte in occasione della Giornata del Ricordo per le vittime delle foibe, che ricorre ogni anno il 10 febbraio.
All'esterno del municipio, come gesto simbolico di vicinanza alle famiglie degli infoibati, verrà appeso uno striscione col fondo tricolore e due fotografie in bianco e nero, con la frase "Ricordiamo i nostri fratelli italiani esuli e martiri".
"Non vogliamo che la Giornata del Ricordo resti solo una data sul calendario, e che gli infoibati continuino ad essere vittime dimenticate - spiegano i due amministratori - Per questo, apprendendo proprio in questi giorni che il Maresciallo Tito e i suoi `colonnell? Ribicic e Rustja sono a tutt'oggi insigniti di onorificenze al merito della Repubblica conferite loro negli anni passati dagli allora Capi di Stato, abbiamo deciso di scrivere a Napolitano".
Oggi le strade intitolate al Maresciallo Tito sono almeno undici in Italia (nessuna nel Nordest): ad Aci Sant'Antonio (Catania), Campegine (Reggio Emilia), Nuoro, Palma di Montechiaro (Agrigento), Parete (Caserta), Parma, Quattro Castella (Reggio Emilia), Reggio Emilia, Scampitella (Avellino), Ussana (Cagliari), Verzino (Crotone), mentre a Cornaredo (Milano) Š stata eliminata nel 2005.
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