Folla a Pedavena per l’ultimo saluto a Mauro Siragna
Una folla ha gremito l’arcipretale e il sagrato per dire addio al preparatore atletico scomparso a 39 anni
PEDAVENA. «Fai buon viaggio, Mauro. Ti vogliamo bene». Le parole pronunciate tra le lacrime da un amico, accompagnate dagli applausi commossi delle centinaia di persone radunate dentro e all’esterno dell’arcipretale di Pedavena, hanno segnato la conclusione del funerale di Mauro Siragna, il preparatore atletico del Pedavena calcio scomparso a 39 anni.
La comunità pedavenese si è fermata, nel pomeriggio di oggi, sabato 19 marzo, per dare l’ultimo saluto al giovane sportivo, colpito da un malore fulminante nel cortile della sua casa in via Trento e spentosi poco dopo l’arrivo in eliambulanza al Ca’ Foncello di Treviso.
Era un giovane sempre attivo e impegnato in numerose realtà sociali, è stato ricordato con commozione durante la funzione funebre celebrata da don Alberto Ganz. E ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio sono arrivati tutti: gli amici del Pedavena calcio, squadra di Terza categoria di cui era preparatore atletico e uno dei fondatori, i donatori di sangue delle sezioni feltrine con i loro gagliardetti, gli alpini che avevano condiviso con lui il servizio militare nel Settimo.
«Siamo qui per dirti grazie di quello che hai fatto per noi», ha detto il sacerdote, «grazie del tempo che hai donato al volontariato, al calcio, agli amici. Da lassù ti chiediamo di guardare i tuoi amici quando scenderanno ancora in campo». Il parroco ha invitato tutti a confortare la sorella Paola e i genitori Elio e Rita, toccati dal dolore straziante di dover dire addio al figlio. «Sei stato un raggio di sole nella nostra vita», ha detto la sorella, accarezzando la bara chiara coperta di rose e fiori colorati.
Poi la preghiera del donatore di sangue e le parole interrotte dalle lacrime dell’amico che, a nome dei compagni più cari di Siragna, ha voluto ricordare quel ragazzo sensibile e sempre disponibile, che dietro l’aspetto deciso nascondeva una grande passione per gli animali e soprattutto una instancabile disponibilità a dare una mano e ad essere presente, dall’ambito sportivo a quello sociale. E un lungo, scrosciante applauso ha salutato il feretro accompagnato fuori dalla chiesa dagli amici tra i gagliardetti dei donatori di sangue alzati al cielo e la schiera dei calciatori del Pedavena a fare ala.
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