Folla per la smonticazione l’agricoltura diventa show
PEDAVENA. Il tintinnio di campane e campanacci rimbomba a decine di metri di distanza. La strada verso casa, lunga ma pianeggiante, è sorvegliata a vista d'occhio da un drone che proietta in presa diretta le immagini su un grande schermo.
Al centro dell'obiettivo ci sono decine di vacche, pecore, capre, asini e cavalli, partiti all’alba da dodici malghe per smonticare e ritornare nelle stalle delle rispettive aziende, dopo aver trascorso in alta quota i mesi estivi più piovosi degli ultimi anni. Niente di strano, se non che molte persone non sono più abituate ad assistere a spettacoli del genere, e per farlo si sono radunate in più di 10 mila ieri pomeriggio per assistere alla seconda edizione della “Gran adunanza”.
Il corteo di animali ha sfilato sotto gli applausi scroscianti di viale Vittorio Veneto, radunandosi nel prato adiacente i campi da tennis della birreria, diviso per settori. Abbellite a festa con cappelli, fiori, rami di abete e ghirlande, le vacche sono state le protagoniste indiscusse della passerella. Per loro è stato anche indetto un concorso, vinto da malga Mariech di Pianezze, nel Comune di Valdobbiadene, a gestione strettamente familiare.
«È stato difficile decretare la malga vincitrice perché il livello di quest'anno era molto alto», afferma Luca Pauletti, veterinario e organizzatore della manifestazione in collaborazione con la Pro loco di Pedavena, «è stata un'edizione incredibile, quasi commovente per quanto è stata preparata bene. Lo spettacolo ha raggiunto una qualità altissima».
Ai malgari trevigiani è stata assegnata dalla giuria la campana da 34 chili, trofeo di questa edizione che tornerà in palio con quella del prossimo anno, che il gestore della birreria Lionello Gorza ha già anticipato «passerà anche per Feltre».
Visto il successo di quest'anno e la partecipazione di tanti malgari anche da fuori provincia, non c'era da aspettarsi nulla di diverso. La soddisfazione è tanta e visibile negli occhi di chi con tanto impegno non solo ha organizzato l'evento, ma ha anche condotto per mesi le vacche al pascolo, le ha munte, le ha curate, le ha assistite nella gravidanza, nel parto e nella malattia. E con altrettanta dedizione ha trasformato il latte in formaggi, venduti al centro del parco della birreria ieri pomeriggio una volta arrivati a destinazione.
«Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questo successo», afferma Gorza, «questa è la dimostrazione che turismo e agricoltura sono la stessa cosa, un binomio vincente. Molti Comuni del territorio ci hanno dimostrato la loro vicinanza, questo è un bel segnale di partecipazione».
Sabato sera si è tenuta anche la gara di mungitura per otto allevatori. A spuntarla, per qualità di latte e per velocità, è stato Mattia D'Incà, ventenne cesiolino di malga Rolle.
Francesca Valente
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