Follador di Agordo, iscrizioni in preoccupante calo
AGORDO. Crisi di vocazioni da una parte, tanta richiesta di professionalità per svolgere “lavori con le mani” dall’altra. In mezzo, nel tentativo di risolvere il problema, c’è la scuola. L’istituto Umberto Follador di Agordo fra i suoi indirizzi ha anche quello di manutenzione e assistenza tecnica. Un indirizzo professionale che, in cinque anni, si prefigge l’obiettivo da un lato di soddisfare gli interessi e le attitudini di ragazzi che in cima alle loro aspettative hanno quella di lavorare in primis con le mani, dall’altra di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro che chiede figure professionali capaci di fare la manutenzione a vari tipi di macchinari e impianti. Un’impresa con risultati in agrodolce per il Follador: lo rimarca Patrick Ganz, insegnante della scuola e responsabile attività di alternanza scuola lavoro.
«Viviamo una situazione particolare», dice, «molti degli alunni che si sono diplomati negli ultimi anni hanno trovato impiego in varie aziende del territorio con soddisfazione di entrambe le parti; tuttavia dobbiamo fare i conti col fatto che nell’anno scolastico 2022-23 non riusciremo a far partire la classe prima perché i numeri (12-13 alunni, ndr) erano troppo esigui per l’ok da parte dell’ufficio scolastico».
L’imperativo è dunque quello di rimettersi in carreggiata a partire dal 2023-24, perché perdere un ulteriore anno potrebbe essere deleterio. Non solo per la scuola.
«Cercheremo di fare attività di orientamento più mirate e approfondite rivolte ai ragazzi delle scuole medie», dice Ganz, «anche perché abbiamo l’impressione che serva una comunicazione più precisa e corretta che informi meglio alunni e famiglie e cancelli alcuni falsi miti».
A partire da quello che le scuole professionali siano scuole di livello inferiore.
«Dal 2010 al posto dei congegnatori meccanici ci sono i manutentori», dice Ganz, «il congegnatore era un operatore meccanico con alta specializzazione sulle macchine utensili, torni e frese in particolare. Il manutentore ha le competenze dell’operatore, ma in più ha le capacità meccaniche ed elettrotecniche per intervenire sulle macchine non funzionanti, per capire qual è il problema. Aggiungiamo che i ragazzi oggi maturano pure conoscenze e abilità per la programmazione e il funzionamento delle macchine a controllo numerico. Credo», continua Ganz, «che già il fatto di capire che la figura del congegnatore meccanico è stata sostituita da quella del manutentore potrebbe essere un punto a favore della scuola. Poi è necessario che la società capisca che chi esce da questo indirizzo scolastico è in possesso di un’alta professionalità. I ragazzi non vengono da noi perché in parte sono ancora convinti che il corso sia destinato a chi non ha voglia di studiare e sia solo maschile, quando invece nelle nostre classi ci sono pure ragazze».
Chi si iscrive all’indirizzo, dopo un biennio di base in cui comunque potrà già cimentarsi con attività pratiche, avrà modo nel triennio di svolgere diverse ore di laboratorio di tecnologie meccaniche, elettriche e di manutenzione oltre a quelle di officina meccanica.
«A cavallo tra quarta e quinta», conclude Ganz, «i ragazzi svolgono attività di alternanza scuola-lavoro nelle aziende del territorio che ce li richiedono. Il risultato è positivo perché sono numerosi i casi in cui i ragazzi, poi, vengono assunti».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi