Bambini di Longarone e dell’Alpago, finanziato il progetto Passepartout
La Fondazione Cariverona sostiene con 160 mila euro il piano di laboratori e attività sportive e di confronto per valorizzare i talenti dei piccoli da 6 a 11 anni

Il progetto Passepartout, dedicato allo sviluppo dei talenti dei bambini da 6 a 11 anni di Longarone e della conca dell’Alpago, è stato finanziato con 160 mila euro dalla Fondazione Cariverona, unico progetto bellunese tra i 17 premiati dal bando Direzione giovani della fondazione bancaria.
A portare avanti il progetto è il Circolo cultura e stampa bellunese, con partner l’istituto comprensivo di Longarone e l’istituto comprensivo di Puos d’Alpago.
Il progetto Passepartout mira a valorizzare i talenti e le competenze individuali dei bambini tra i 6 e gli 11 anni, offrendo un percorso educativo multidisciplinare che unisce arte, movimento, pensiero critico e scienze. Attraverso laboratori esperienziali, attività sportive e momenti di confronto, i bambini di Longarone, Alpago, Tambre e Chies verrranno accompagnati nella scoperta di sé e delle proprie capacità. Le attività spaziano tra diversi ambiti: teatro, musica e musical per sviluppare creatività e capacità espressive; sport e coordinazione motoria per favorire il benessere fisico e la libertà di movimento; educazione affettiva e consapevolezza corporea per affrontare con serenità il cambiamento e la crescita; filosofia per bambini e primo soccorso per stimolare il pensiero critico e la cura di sé e degli altri; scienze, tecnologia e lingua inglese per potenziare il problem solving e l’apprendimento interdisciplinare.
Il progetto coinvolge attivamente scuole e realtà locali, creando un ambiente inclusivo che promuove l’esplorazione, la curiosità e lo sviluppo delle competenze trasversali necessarie per il futuro.
Il bando Direzione giovani di Fondazione Cariverona ha finanziato complessivamente 17 progetti con 2,8 milioni di euro per l’orientamento delle nuove generazioni. Saranno coinvolti 25 mila bambini e ragazzi tra i 6 e i 16 anni, 710 enti pubblici, privati e imprese, per un totale di 30 mila ore di attività tra laboratori esperienziali, percorsi Steam e coaching personalizzato nelle province di Verona, Vicenza, Belluno, Mantova e Ancona.
«L'orientamento non è solo una scelta tra indirizzi di studio, ma un percorso di scoperta di sé, un’occasione per valorizzare talenti e aprire orizzonti», sottolinea Bruno Giordano, presidente di Fondazione Cariverona. «Con questo bando vogliamo costruire un sistema di accompagnamento che vada oltre la scuola e metta al centro i giovani, offrendo loro esperienze concrete, stimoli e strumenti per affrontare la vita con consapevolezza. Non si tratta tanto di preparare al lavoro, ma di coltivare curiosità, competenze e aspirazioni, riducendo il divario educativo e dando a tutti la possibilità di costruire il proprio futuro».
Le 17 iniziative sostenute dalla Fondazione si sviluppano lungo due grandi filoni di intervento, che rispondono a sfide educative cruciali. Il primo è dedicato alla scoperta precoce del talento, con iniziative che coinvolgono bambini tra i 6 e gli 11 anni. Si tratta di laboratori esperienziali, percorsi Steam e attività pratiche che aiutano i più piccoli a riconoscere le proprie inclinazioni. Dai FabLab per la robotica e la stampa 3D ai percorsi artistico-espressivi e ambientali, questi progetti coltivano la curiosità e l’apprendimento attivo, con particolare attenzione agli studenti in condizioni di vulnerabilità.
Il secondo filone mette invece al centro l’orientamento e il coaching per gli adolescenti, con un focus specifico sui ragazzi tra i 12 e i 16 anni. In questa fascia d’età, le scelte educative sono spesso influenzate dal contesto familiare e sociale. I progetti selezionati propongono nuovi modelli che superano l’idea di un semplice test attitudinale e puntano su esperienze immersive. Attraverso incontri con esperti, simulazioni lavorative, attività di role-playing e percorsi di mentoring, i ragazzi potranno confrontarsi con il mondo reale e acquisire maggiore consapevolezza sulle opportunità future. L’obiettivo è fornire loro una visione più ampia delle possibilità disponibili e strumenti pratici per prendere decisioni mature.
Le iniziative sono accomunate dalla creazione di reti educative tra scuole, famiglie, enti, imprese e comunità locali. Fondamentale è anche il ruolo della tecnologia, che diventa un ponte per connettere i giovani alle competenze del futuro e alle opportunità di crescita. Molti progetti integrano strumenti digitali avanzati e metodologie interattive per rendere l’apprendimento più coinvolgente e accessibile: dall’uso della realtà virtuale per esplorare scenari professionali fino ai laboratori di robotica e intelligenza artificiale, passando per piattaforme educative che agevolano l’apprendimento.
«L'educazione è il risultato di un impegno condiviso, un intreccio di esperienze, opportunità e relazioni che aiuta i giovani a crescere con fiducia nel futuro», conclude Giordano. «Questi progetti dimostrano che, quando scuole, famiglie, comunità ed enti del territorio collaborano, l’orientamento diventa uno strumento potente per abbattere le disuguaglianze e valorizzare le capacità di ogni ragazzo. Dare a tutti le stesse possibilità di scoprire e coltivare il proprio talento non è solo una questione di equità, ma la chiave per costruire comunità più solide e inclusive».
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