Fondazione Dolomiti Unesco, Bottacin: «Massimo rigore nelle spese»
Il presidente della Provincia di Belluno critica lo stile e replica al Pd: è meglio che stiano zitti
La sede della Fondazione Dolomiti Unesco a Cortina
BELLUNO.
Più rapidità nell'azione e maggior rigore nelle spese. Il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin torna sulla questione Unesco e spiega quello che vorrebbe dalla Fondazione. «In qualità di soci fondatori pensiamo di potere e dover avere voce in capitolo». Ma il primo chiarimento riguarda la presenza nel comitato di indirizzo di un assessore diverso da Vettoretto. «Vettoretto è il presidente della Fondazione, membro del consiglio di amministrazione e martedì era presente, ma da sempre nel comitato di indirizzo (che è una sorta di assemblea dei soci) vado anch'io».
«Stavolta non potevo e ho mandato De Gan, l'assessore alle società partecipate che si occupa di tutti i loro bilanci». Dunque nessun blitz ai danni di Vettoretto, la doppia presenza, in caso di riunione del comitato di indirizzo, è sempre prevista. «Il voto di astensione, che non è una bocciatura, è un segnale e ha un preciso significato politico: la Fondazione Unesco dev'essere più celere e», prosegue Bottacin, «deve usare il massimo rigore anche nelle spese. L'aumento di stipendio del segretario generale, in un momento del genere, non è opportuno, anche se si hanno i soldi, che vanno usati per altro». Bottacin quantifica: con il rimborso spese per la trasferta a Cortina, il segretario generale della Fondazione passerà da 2.100 euro al mese a quasi 5 mila, netti. «Non sono d'accordo nemmeno sulla motivazione, cioè sul definire Cortina sede disagiata, visto che al momento della selezione del segretario, il dibattito sulla sede era ancora in corso e poteva essere ovunque. Si accetta quello che arriva, come in qualsiasi azienda».
Rigore e velocità, quindi, ma Bottacin prosegue rivolgendosi ai consiglieri provinciali del Pd (Irma Visalli e Claudia Bettiol) che hanno attaccato la sua scelta: «Sorrido, perché è evidente il loro nervosismo, probabilmente dato dalla prossimità con le elezioni a Belluno. Entrambe ormai hanno capito che nessuna delle due ha speranze di essere candidata, perché i nomi più gettonati sono altri. Ma la cosa più divertente è che hanno sempre accusato la Fondazione di essere troppo lenta e adesso che lo dico io sono un cretino. Ricordo che la Visalli è quella che è entrata nel cda con il 43% del capitale e ne è uscita con il 20% delle quote, se avessimo avuto più peso nel cda forse le cose andrebbero meglio».
Bottacin non si sbilancia sul destino di Vettoretto, anzi lo difende: «Non è sempre stato d'accordo con il cda e aveva chiesto un rinvio. Non ci siamo ancora confrontati sulla vicenda. Prima ci parlo, poi decido». E ancora: «Quando Durnwalder ha detto che il marchio Unesco faceva schifo, nessuno ha apero bocca, visto che ho il 43% del capitale penso di poter dire la mia anch'io».
Poi il contrattacco alla Bettiol: «E' meglio che il Pd stia zitto, perché la prima cosa che ho trovato in Provincia è stato il fallimento di Intera, una società creata da loro per vendere occhiali, non si capisce perché. Come Dolomiti Turismo, che aveva tutti i costi a carico della Provincia e quando si è trattato per il passaggio del personale la Camera di Commercio ha preso paura, questo è il vero motivo della sua uscita. Quando amministrava il Pd, hanno speso 250 mila euro per dirci che siamo dolomitici con presenze al - 7%, noi investiamo fuori e, in piena crisi aumentiamo le presenze».
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