Fonderia Hydro, «troppe le criticità»

Preoccupato l’assessore Bonan, Balen del centrodestra incalza Perenzin: «Incoraggio il sindaco a fare chiarezza» 

FELTRE. Sono state formulate con rigore nel primo incontro della conferenza dei servizi – che si è riunita giovedì – le richieste di approfondimento sulle conseguenze dell’aumento della capacità di fusione del forno dello stabilimento Hydro extrusion (ex Sapa ed ex Metallurgica) di via Montegrappa, prospettato dalla multinazionale norvegese.

Un progetto che preoccupa l’amministrazione di centrosinistra (che ancora a febbraio ha presentato una serie di osservazioni, chiedendo in particolare integrazioni della documentazione in termini di aggiornamento tecnologico per il controllo e il miglioramento delle emissioni in atmosfera), che trova l’opposizione di un gruppo di cittadini riuniti in un comitato spontaneo e che non convince nemmeno i consiglieri comunali della minoranza di centrodestra.

Tanti sono i timori perché tanti sono i dubbi sui controlli e le paure per l’inquinamento. L’argomento è articolato e con una complessità di contenuti che l’assessore all’ambiente Valter Bonan ha cercato di chiarire nella seduta del consiglio comunale che ha deciso di ritagliare uno spazio per discutere (senza nessuna votazione) del “progetto di aggiornamento tecnologico, aumento dell’efficienza e incremento della capacità di fusione del forno fusorio dello stabilimento Hydro extrusion”.

Nella sostanza si parla di un incremento produttivo dalle attuali quattro fusioni giornaliere a dieci, passando da 160 tonnellate al giorno a 250, anche con un conseguente aumento del traffico di camion. È una domanda di ampliamento che tiene in sé la Valutazione di impatto ambientale e l’Autorizzazione integrata ambientale.

«Come amministrazione abbiamo espresso ancora in origine forte preoccupazione e contrarietà a questa ipotesi di intervento, evidenziando una serie di criticità», dice l’assessore Bonan. «La ditta sostiene che grazie all’innovazione tecnologica non ci sarà impatto ambientale aggiuntivo, però le richieste di approfondimento che sono state presentate dai cittadini e dai soggetti coinvolti danno un quadro di problematicità. Gli elementi di valutazione attenta sono molti e con le domande di integrazione della documentazione è stata aggiornata la conferenza dei servizi».

Gli elementi da valutare sono gli inquinanti nell’aria, la tipologia del materiale che entra nei forni per essere fuso, le garanzie che si possono avere sui controlli e il carico aggiuntivo del traffico pesante. Poi c’è l’aspetto occupazionale che non prevede però nuove assunzioni, ma solo un’estensione delle turnazioni lavorative. «Bisogna verificare cosa comporta l’aumento della produzione e preoccupano le lacune che la fase istruttoria ha iniziato ad evidenziare», interviene il consigliere di maggioranza Giovanni Pelosio. «La città ha già dato in termini di inquinamento». L’amministrazione ha parlato anche con le organizzazioni sindacali, che «hanno messo al primo posto il rispetto dei parametri di sicurezza», spiega il sindaco Paolo Perenzin.

Dai banchi della minoranza di centrodestra, «mi allarmo insieme all’amministrazione e ai comitati perché ci sono una serie di elementi preoccupanti», osserva Michele Balen, che ha un trascorso da studente di chimica. «Incoraggio il sindaco a fare tutto ciò che è possibile per salvaguardare la salute, l’ambiente e il livello occupazionale». Nadia Forlin della Lega Nord allarga lo sguardo sollecitando attenzione sulle condizioni e qualità del lavoro.

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