Fondi ex Odi a Roma, Pra sbatte la porta

Dimissioni da Dolomiti Stars in polemica con i sindaci agordini che danno l’incarico da 700 mila euro a un’agenzia della capitale

ALLEGHE. «Così è troppo, me ne vado». Sergio Pra, dal 2002 alla guida di Dolomiti Stars, si è dimesso dalla carica di presidente del consorzio turistico. Lo ha fatto in polemica con i sindaci agordini che hanno affidato il piano di marketing legato al progetto della ciclabile dell’Alto Agordino a un’agenzia di Roma, la SL&A Turismo e territorio, presieduta da Stefano Landi. Un bando da 700 mila euro.

«Invece di dare una mano all’unico ente locale che fa promozione del territorio - dice Pra - assegnano il piano a un’agenzia di Roma. No, così è troppo. Evidentemente i sindaci non hanno fiducia in noi. Ne prendo atto e mi dimetto». Albergatore, presidente di Alleghe Funivie, figlio dell’ex assessore regionale Floriano, Sergio Pra è una figura importante nel turistimo agordino.

«Un anno fa - spiega - in un momento di difficoltà degli impianti e dei consorzi, avevamo chiesto aiuto ai Comuni. Avevamo fatto due incontri in Unione montana in cui avevamo presentato la situazione e chiesto un sostegno economico anche perché avevamo dovuto lasciare a casa due dipendenti e ridurre lo stipendio del 20% agli altri. Ci hanno risposto in tre, Falcade, Alleghe e Agordo, dagli altri nemmeno la cortesia di un riscontro».

Pra ricorda infatti che ad oggi solo Falcade versa una quota per Dolomiti Stars, Alleghe ha risposto con mille euro e Agordo aveva chiesto di entrare nel consorzio.  Oggi, oltre al fatto di non avere aiuti, Pra lamenta che il territorio ha voltato le spalle a Dolomiti Stars, affidando altrove con un bando il progetto di marketing.

«Adesso che c’era un’opportunità - dice infatti - non ci hanno manco interpellato e si sono rivolti altrove. Eppure siamo gli unici che qui fanno promozione per l’intero territorio. C’è Arabba, che però va per conto suo, e fa solo per i suoi interessi. Evidentemente non c’è fiducia nel nostro consorzio e quindi io che in questi anni non ho mai preso un soldo, che ho lavorato per l’interesse comune portando il Giro d’Italia, creando dolomiti.org, non posso più rappresentarlo. Lo faranno altri, le cose andranno avanti».

Ma il mondo amministrativo crede in Dolomiti Stars? Questa, nei fatti, la domanda di fondo. Con i sindaci Pra dice di non avere avuto particolari contatti in questi giorni. «Gestisco un albergo che ha 150 anni di storia - sbotta - ho scambiato qualche messaggio con qualche sindaco, ma non mi perdo a discutere con loro. Dico di più: è giusto che la promozione turistica la gestiscano direttamente loro. Sono giovani e ambiziosi, hanno idee e strategie, sapranno fare sicuramente meglio di quello che abbiamo fatto noi».

Un appello, però, Pra lo lancia. «Hanno scelto di dare lavoro a un’agenzia di Roma che sarà sicuramente all’altezza - dice - ma voglio ricordare che nel nostro territorio ci sono giovani in gamba, preparati, che conoscono le problematiche».

 

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi