Fondi Odi, Costa pensa a un “tagliando”
SAPPADA. Un tagliando per i fondi Odi. L'ha annunciato il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, dopo aver incontrato in Regione a Udine il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer, e prima di vedersi col presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, pronto ad annettere "i friulani" ai piedi del Peralba. «Penso che sui fondi di confine vada aperta una riflessione, per verificare lo storico e l'equilibrio di questa soluzione», ha dichiarato Costa, con al suo fianco il primo cittadino sappadino e sullo sfondo la bandiera del Friuli, «voglio studiare bene la materia e verificare se viene raggiunto l'obiettivo che ci si era posti all'inizio. Per tutte le norme è giusto fare dei tagliandi».
È una bomba – azzardiamo ad obiettare – lei sta mettendo in discussione i fondi per i Comuni di confine con Trento e Bolzano, da 80 milioni di euro (tra Veneto e Lombardia) sanciti anche da un accordo del Governo con le due Province...
«La prego, non mi faccia dire quello che non ho detto. Nessuno mette in discussione niente. Dopo quanto mi ha spiegato il sindaco di Sappada, ritengo solo che sia indispensabile una verifica».
E che cosa gli ha detto il sindaco? Piller Hoffer gli ha allungato una memoria, spiegandogliela con efficacia, se l'esponente di governo è arrivato alla conclusione che nessuno si aspettava. «Gli ho raccontato quanto vado dicendo da anni, a tutti i responsabili. E cioè che nella nostra provincia non ci possono essere cittadini di serie A ed altri di serie B. Comuni, da una parte, che ricevono circa 40 milioni di euro e dall'altra zero. Da una parte Comuni che pigliano 15 milioni per farsi il collegamento sciistico con l'alta Val Pusteria, a pochi chilometri altri che sono costretti a farsi gli impianti con l'autofinaziamento dei propri operatori turistici».
Le cifre riportate nella memoria hanno suscitato il disappunto del ministro. Al quale il sindaco ha consegnato anche una petizione di 400 firme.
«Questi fondi», ha insistito Piller Hoffer, «hanno creato molto malumore all'interno della provincia. Estenderli a tutti? È una soluzione proposta da alcuni gruppi parlamentari, ma al momento non ci sono cifre e non sappiamo di che cosa si sta parlando: come amministrazioni valuteremo tutti i progetti che ci verranno fatti. Tuttavia», ha concluso Piller Hoffer, «non devono esserci contentini per nessuno e ogni fondo va studiato a livello di provincia di Belluno».
All'onorevole Roger De Menech, Pd, presidente Odi, sono fischiate le orecchie. Lui se ne stava a Roma, ma quando ha ricevuto le informazioni dal Friuli ha così commentato: «Sono d'accordissimo, i nuovi fondi vanno considerati a livello provinciale, per non creare ulteriori disequilibri. La montagna ha bisogno di politiche equilibrate di sviluppo e di servizi. Quindi», secondo De Menech, « sarà saggio mettere insieme tutte le risorse disponibili tra i vari interventi e decidere insieme le azioni da fare».
Un tagliando, pare di capire, per cambiare i fondi Odi. Chissà come reagiranno i Comuni che li ricevono da qualche anno. «L'incontro con il sindaco è stato positivo perché ci siamo finalmente conosciuti», ha riconosciuto Costa, «e il sindaco mi ha rappresentato le attese della sua comunità. Ho ascoltato attentamente le ragioni che hanno portato al referendum per il passaggio in Friuli e quelle del suo sostegno a questa istanza. Al sindaco ho detto che bisognerà attendere quello che sarà il passaggio parlamentare. Compete ora al Senato esprimersi», ha ribadito il ministro, «come governo non abbiamo basi per esprimerci sul tema, spetterà alla conferenza dei capigruppo calendarizzare il provvedimento».
Sulla lettera consegnatagli dalla presidente del Friuli, Debora Serracchiani, che sostiene che «la questione Sappada non è più rinviabile», Costa ha precisato di volerla «leggere con attenzione, cercando poi di dare un riscontro alla Serracchiani che ha avuto il garbo di sottopormi le sue valutazioni».
Per il sindaco di Sappada, tuttavia, la priorità è quella di chiudere l'iter per il passaggio al Friuli, «e su questo ci attendiamo a breve una risposta e terremo sul caso Sappada la massima attenzione nei prossimi mesi». L'incontro con Costa? «È stato positivo», ha aggiunto il sindaco, «perchè finalmente, dopo anni, ci siamo potuti sedere a un tavolo con un esponente del governo». Sullo stralcio del voto al Senato, il sindaco ha riferito di «avere ribadito al ministro che questa, secondo noi, è la soluzione peggiore nei confronti dei sappadini: non decidere è sempre la cosa peggiore».
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