«Fondi Odi per sviluppare il monte Agudo»
AURONZO. «Destinare una o più annualità del Fondo Odi allo sviluppo del comprensorio di Monte Agudo è una necessità imprescindibile, come peraltro abbiamo ribadito più volte all'amministrazione comunale in questi ultimi anni».
A sostenerlo è Valentino Larese, vice presidente del Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti, «in piena sintonia con quanto illustrato nei giorni scorsi da Aldo Corte Metto della società Auronzo d'inverno. Una scelta su cui credo ci sia poco da discutere».
Secondo Larese bisogna ritornare alla vera motivazione con cui questi fondi sono stati pensati, ovvero «dare l'opportunità ai Comuni di confine di recuperare parte del gap nell'offerta turistica legato alle infrastrutture, a causa delle sostanziali differenze fra le Regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale. Il turismo è ormai l'unica vera industria del nostro territorio e su questa dobbiamo puntare se vogliamo combattere davvero le cause dello spopolamento della montagna».
Potenziando il comprensorio di Monte Agudo? «Certamente. La stagione invernale e quella estiva ad Auronzo sono legate a corda doppia con il polo attrattivo di Monte Agudo. La zona di Taiarezze ha attirato investimenti privati (si veda il parco Avventura e l'Art Bar Ribotta) e rappresenta uno dei punti chiave dell'offerta turistica auronzana. Il fun bob e le ascese al colle d'estate e lo sci d'inverno sono ormai un classico. L'impiego dei fondi Odi consentirebbe di aumentare l'attrattività del comprensorio, con ricadute positive sull'occupazione, che potrebbe aumentare grazie ad ulteriori iniziative private sulla zona (pensiamo alla zip line, ma anche il potenziamento del collegamento sentieristico Monte Agudo - Pian dei buoi). Inoltre la società Auronzo d'Inverno potrebbe crescere nell'offerta dei servizi (manutenzioni del verde, della pista ciclabile, ecc.)».
Pensa ad un turismo come locomotore dello sviluppo? «Lo sviluppo del turismo è propedeutico a quello dell'artigianato locale, al recupero delle tradizioni anche a livello culinario, al rinnovato sfruttamento del territorio per attività di agricoltura e allevamento. Destinare i fondi Odi al Monte Agudo può portare ad un circolo virtuoso, destinato ad autoalimentarsi».
Come si è chiusa la stagione? «Seppur caratterizzata dalle condizioni meteo anomale, è andata tutto sommato bene, con un buon aumento di presenze degli ospiti stranieri. La neve tardiva è stata provvidenziale, perché ci ha consentito di programmare iniziative di marketing e promozionali per il week end Pasquale». (s.v.)
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