Fondo Brancher, incontro a Cortina

Bottacin a colloquio con gli altoatesini per discutere alcune idee. Sul piatto la ciclabile Cortina-Dobbiaco e il collegamento sciistico di Padola
Gianpaolo Bottacin
Gianpaolo Bottacin
BELLUNO.
Come utilizzare il fondo Brancher? Se lo sono chiesti, in una fase interlocutoria, ieri mattina nella sede della Fondazione Unesco a Cortina, il presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, il vice Michele Carbogno e alcuni dirigenti della Provincia autonoma di Bolzano.  Parliamo di 80 milioni di euro all'anno (ormai saliti a 160) da dividere tra i comuni confinanti con le provicne autonome.  «Ci siamo confrontati su alcuni progetti, che peraltro avevamo discusso già in altri incontri», precisa il presidente Bottacin. «Ma abbiamo voluto mettere qualcosa sul piatto, così da non farci trovare impreparati quando il presidente del Consiglio firmerà il decreto che da tempo attendiamo per sbloccare finalmente questo fondo».  Sul piatto la pista ciclabile Cortina-Dobbiaco, il collegamento sciistico di Padola e altri interventi di viabilità.  Ancora da definire il criterio di divisione delle risorse: se cioè gli 80 milioni andranno divisi complessivamente tra tutti i comuni di confine interessati sia in Veneto che in Lombardia, oppure se ogni provincia autonoma dividerà la propria quota con i propri enti limitrofi. «Ma in questo modo c'è il rischio di sbilanciamento su una provincia rispetto a un'altra e su questo siamo sicuri che la politica e i nostri politici a Roma vigileranno», sottolinea Bottacin.  Presente all'incontro per la Provincia di Belluno, anche l'assessore Michele Carbogno a cui è stata affidata la delega proprio al fondo Brancher. «Ovviamente, assieme a quello tenuto giovedì scorso a Trento col presidente Dellai, parliamo di due incontri interlocutori, utili a scorgere gli interessi delle province che gravitano attorno al fondo. Il nostro vuole essere l'inizio di un dialogo per capire quali sono le aspettative e le visioni dei vari attori: a oggi, infatti, si possono fare solo ragionamenti interlocutori, in attesa delle decisioni della "commissione degli otto" (presieduta da Brancher, ne fa parte anche il consigliere Losego), che dovrà stabilire i criteri circa la ripartizione dei 40 milioni di euro che sia Trento che Bolzano dovranno dare ai comuni confinanti».  Trento e Bolzano sono concordi nel puntare su progetti che riguardano il turismo e il potenziamento della mobilità e della viabilità territoriale.  «Siamo in attesa delle decisioni della commissione. Noi, intanto, andiamo avanti. Nelle prossime settimane riprenderemo il dialogo, coinvolgendo anche i sindaci dei comuni confinanti: saranno loro, infatti, i diretti protagonisti delle progettualità da mettere in campo».

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