Fontanella, Conz e Ghedina: premio a tre emigranti che ce l’hanno fatta
SAN GREGORIO NELLE ALPI. Valdir Fontanella, Adriano Ghedina e Carlo De Conz: tre fulgidi esempi di come l’ingegno, l’imprenditorialità, il sacrificio e la volontà degli uomini di montagna hanno saputo e continuano a scrivere pagine importanti in giro per il mondo senza mai perdere di vista la loro origine bellunese. L’Associazione Bellunesi nel Mondo li ha scelti per la diciannovesima edizione del premio internazionale, istituito nel 2000, che di anno in anno individua quelle personalità che, ognuna nel proprio campo, hanno dimostrato di eccellere dando della terra bellunese un’immagine virtuosa.. Ieri è toccato a San Gregorio nelle Alpi ospitare l’evento nella chiesa parrocchiale, in una mattinata in cui le emozioni si sono mescolate alle canzoni della tradizione popolare, alle lettere degli emigranti lette dai bambini della scuola elementare di San Gregorio che si sono esibiti anche in un paio di canzoni.
Un’organizzazione perfetta, arricchita dalla presenza di autorità, numerosi sindaci e tante persone venute a omaggiare i tre premiati e gli emigranti deceduti nell’ultimo anno, ricordati nella parte finale della cerimonia che si è conclusa con un rinfresco offerto dall’amministrazione comunale.
I tre premiati
È arrivato dal Brasile dove è nato nel 1957, discendente di bellunesi originari di Longarone. Valdir Fontanella si è fatto da solo, facendo la gavetta lavorando con i fratelli nel settore del lagno. Poi, nel 1991 fonda la Fontanella Transportes, la più grande azienda di trasporti specializzata nella ceramica in Brasile. Dal 2016 è sindaco della sua città, Lauro Muller. Nel suo saluto in portoghese Fontanella si è detto orgoglioso del riconoscimento ricevuto.
L’astronomo cortinese Adriano Ghedina, 48 anni, si è affermato nelle Isole Canarie, dopo essersi laureato a Padova con una tesi sperimentale per il Telescopio nazionale Galileo. A Las Palma Ghedina dirige vari team di scienziati in collaborazione con diverse università, tra cui Harvard, Roma e Catania compiendo anche studi di meccanica quantistica: «Quando sono partito per le Isole Canarie non sapevo se e per quanto sarei rimasto. A distanza di anni mi rendo conto che la mia attività è apprezza anche nella mia terra d’origine e questo mi riempie di orgoglio».
La voce rotta dall’emozione ha segnato il saluto di Carlo De Conz, classe 1926. Una vita vissuta in giro per il mondo a lavorare nel settore delle grandi opere. Canada, Nuova Zelanda e Stati Uniti le sue tappe fondamentali con la svolta proprio negli Usa dove fonda una propia azienda tuttora esistente, malgrado De Conz sia rientrato alla fine degli anni 90. Ha dato via alla Fondazione Lucia De Conz che ospita studenti da tutto il mondo: «Sono emigrato per una questione intima. Volevo dimostrare ai miei genitori che ero in grando di realizzarmi anch’io così come ci erano riusciti loro», ha affermato durante l’intervento.
Alla memoria
L’Abm non dimentica chi è andato avanti e che tanto ha dato per l’associazione e per l’immagine nel mondo della nostra Provincia. Sono stati ricordati: Arturo Costella, Fiorella Ganz, Raffaele Gasperin, Valdecir Mioranza, Primo Nessenzia, Luigi Querincig, Franca Speranza e Aldo Sponga.
Canzoni e poesie
Apprezzati gli intermezzi musicali offerti da Chiara Strazzabosco (voce) e Luigi Budel (fisarmonica) e Federico Paniz, che ha interpretato alcune poesie dedicate all’emigrazione. —
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