Fonzaso onora la sua emigrazione

Alla festa dei Bellunesi nel mondo inaugurato il monumento dedicato alle famiglie che lasciarono il paese 

FONZASO . Un monumento ai fonzasini che lasciarono la loro terra portandosi negli occhi l’immagine di San Micel ma anche a quello che l’emigrazione ha rappresentato per tutto il Bellunese. Perché, per dirla con la vicepresidente della Provincia, Serenella Bogana, «Quello che Belluno è oggi lo dobbiamo ai nostri emigranti».

La festa dei Bellunesi nel mondo, celebrata ieri a Fonzaso con l’inaugurazione e la benedizione del monumento realizzato da Gianni Gnesotto, è stata un momento di riflessione forte sulle nuove e le vecchie migrazioni. Una festa partecipatissima – per la prima volta, è stato sottolineato, erano presenti tutte e 20 le Famiglie ex emigranti, con rappresentanze anche dall’estero – iniziata con la sfilata guidata dalla banda di Arsiè e poi la messa concelebrata da don Alberto Vallotto, l’arciprete anche lui “emigrante” da mezzo secolo in terra feltrina.

La festa dell'Associazione bellunesi nel mondo a Fonzaso


Fonzaso ha pagato un pesante dazio all’emigrazione: due ondate, ha ricordato un commosso Gian Luigi Bazzocco, consigliere della Famiglia guidata da Primo Minella, videro partire i fonzasini, a metà dell’Ottocento e poi dopo le due guerre mondiali. Una vera e propria “Partenza della speranza” per tante famiglie fonzasine e così è stato infatti intitolato il monumento, la cui realizzazione è stata sostenuta dagli emigranti in Canada.

Una operazione di difesa della memoria importante anche per affrontare le nuove sfide legate all’emigrazione, ha sottolineato l’assessore regionale ai flussi migratori, Manuela Lanzarin, ricordando «il legame tra giovani e anziani in un momento storico decisivo per l’emigrazione e per l’immigrazione». Un momento che gli emigranti bellunesi e veneti affronteranno anche con due appuntamenti decisivi di questa settimana: la riunione a Vicenza della consulta dei veneti nel mondo e dei giovani oriundi, e poi domenica in Cansiglio la celebrazione della giornata dei veneti nel mondo, istituita con una legge regionale.

Il presidente dell’Abm, Oscar De Bona, da parte sua ha sottolineato con soddisfazione la presenza al completo del consiglio comunale di Fonzaso, maggioranza e minoranza: «Su questi temi cercate sempre di lavorare uniti, anche per il gemellaggio che avete in preparazione con il Brasile», è stata la sua esortazione ricordando la necessità delle Famiglie emigranti di trovare il sostegno delle istituzioni locali. Un sostegno che Fonzaso ha garantito per bocca del sindaco Giorgio Slongo: «sono anche io nato emigrante, e in giunta abbiamo l’assessore Matilde Vieceli che è stata emigrante in Venezuela con la famiglia».



Quindi, dopo il ricordo di Sergio Reolon e di Alberto Brambilla per il loro impegno a favore dell’Abm nelle istituzioni e nell’associazione, è stato scoperto e applaudito il nuovo monumento.

L’appuntamento ora è in Cansiglio, alla festa dei veneti nel mondo, quando saranno bellunesi ben due su tre dei personaggi che riceveranno il riconoscimento regionale: Gigi Querincig, a lungo segretario della Famiglia cadorina, e il cittadino onorario di Longarone Edi Damian, da Urussanga.

Stefano De Barba
 

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