Forcella Staunies sarà un Funifor da 9 milioni il nuovo impianto

La società Faloria-Cristallo presenterà il progetto  martedì nella conferenza di servizi della Provincia

CORTINA. La società Faloria-Cristallo lavora per riaprire l’impianto che porta a Forcella Staunies. Il progetto, redatto dall’architetto Johannes Niederstaetter, dal valore di circa 9 milioni di euro, prevede che venga realizzato un Funifor. L’impianto che si trova a circa 3 mila metri di quota, alle pendici del monte Cristallo, era stato realizzato per le Olimpiadi del 1956, come riserva in caso di problemi di innevamento delle altre piste. L’ultima concessione quarantennale, del 1971, è scaduta nel 2011. Negli anni Ottanta erano stati eseguiti dei lavori che hanno visto la nascita di una stazione intermedia. Dopo cinque proroghe ottenute, e alcuni lavori, l’ultima è stata respinta.

La società che gestisce gli impianti di Cristallo e Faloria, ha depositato un progetto per la sostituzione del vecchio impianto chiuso dall’estate 2016 con un Funifor simile a quelli già installati ad Arabba, Sella Nevea o sul Monterosa Ski. Gli ovetti gialli e rossi che per decenni hanno portato i turisti a Forcella Staunies sono stati venduti e oggi sono in varie location: alberghi, negozi, bar, uffici, come cimeli storici.

«Il Funifor offre prestazioni eccezionali in ambienti difficili», spiega l’architetto Enrico Ghezze, amministratore delegato della società Faloria-Cristallo, «anche ad alta quota. Questo sistema, brevettato da Doppelmayr, è in grado di far fronte a condizioni meteorologiche avverse, grazie alla sua configurazione a funi larghe. Viaggiando su due funi portanti, il Funifor trasporta senza problemi da 60 a 100 passeggeri in ogni cabina. Meccanica di precisione e costruzione compatta sono le caratteristiche del Funifor. La sagoma bassa ed i volumi limitati delle stazioni sono una coerente conseguenza del sistema, che oltre ad un risparmio nei costi di costruzione e tempi di realizzazione, ne permette l’integrazione armoniosa nel paesaggio montano».

Il progetto sarà analizzato martedì in Provincia in conferenza di servizi decisoria. «La cabina dell’impianto», continua Ghezze, «sarà sostituita da funi portanti laterali. I vantaggi di questa soluzione, rispetto ad una normale funivia, sono la forte resistenza al vento e la possibilità di avere una sola cabina che riduce gli ingombri e i costi di funzionamento, inoltre sarà presente un solo pilone lasciando quindi il canalone Staunies libero ed evitando di intaccare il delicato ghiaione che negli anni ha creato non pochi problemi ai piloni del vecchio impianto».

Un’altra novità è l’assenza della stazione intermedia che non consentirà più di percorrere la parte bassa della pista, caratterizzata da una pendenza minore dal tratto alto; Ghezze afferma che sarà possibile battere regolarmente tutta la pista tramite un battipista con il verricello, tratto che fino a due anni fa era lasciato freeride con possibilità di salita solo quando la neve si era compattata. Nonostante la pendenza massima del 67% non sia tra le più proibitive, uno tra i principali problemi era la “prima risalita” del battipista che andava effettuata senza verricello creando non pochi problemi agli addetti specialmente con molta neve fresca.

«L’impianto», conclude l’ad Enrico Ghezze, «vedrà la nascita di una funivia da 80 posti che salirà e scenderà sulla stessa linea, senza cambi. Per noi, ma soprattutto per Cortina, è molto importante riaprire l’accesso a Forcella Staunies, anche per la stagione estiva dando accesso al rifugio Lorenzi situato in un contesto unico e con l’attacco di importanti ferrate come la Marino Bianchi e la Ivano Dibona». —

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