Forestali assenteisti, la Regione diventa parte civile
BELLUNO. Il capo di imputazione è troppo generico e indeterminato. È stata rinviata al 21 aprile l’udienza preliminare a carico dei dodici indagati nell’ambito dell’inchiesta sui Servizi Forestali regionali. Lo ha deciso il gup Vincenzo Sgubbi ieri, dopo l’udienza con il pm Marco Faion e le difese degli indagati, e dopo essersi ritirato per qualche ora.
Nella richiesta di rinvio a giudizio, firmata dall’ex procuratore Francesco Saverio Pavone, si ipotizzano reati diversi, dall’omessa denuncia alla falsa attestazione (assenteismo) alla truffa, a seconda delle posizioni delle persone che sono state sottoposte alle indagini. A quanto pare, però, il capo di imputazione non descrive con la necessaria accuratezza i fatti contestati ai diversi indagati, tanto da non permettere al giudice di prendere una decisione. Per questo motivo il gup ha restituito gli atti al pubblico ministero, invitandolo a modificare il capo di imputazione, mantenendo le stesse ipotesi di reato, ma circostanziandole in maniera più puntuale.
Per le difese potrebbe trattarsi di una buona notizia, anche perché verranno rifatti i conti e in alcuni casi pare che le assenze contestate siano estremamente limitate.
La mattinata però non era iniziata bene per gli indagati, che, in sostanza, sono accusati di essersi allontanati dal lavoro senza timbrare e sono già stati paragonati ai “furbetti del cartellino”. Il loro datore di lavoro, infatti, ha già preso una posizione. All’udienza preliminare di ieri si è presentato un legale incaricato dalla Regione Veneto che si è costituita parte civile. L’avvocato della Regione ha chiesto che tutti i 12 indagati vadano a processo, ha affermato il danno di immagine subito dall’ente supportandolo con gli articoli di giornale pubblicati sull’indagine, ha prodotto la tabella dei costi orari e anche una sentenza della Cassazione che ha dichiarato legittimo il rinvio a giudizio di dipendenti pubblici indagati per pochi euro (come sarebbe per alcuni degli indagati dei Servizi forestali bellunesi). La costituzione di parte civile della Regione, fin dall’udienza preliminare, rappresenta certamente un macigno nel procedimento.
Le indagini sul personale di via Caffi partirono da alcune segnalazioni interne e furono svolte dai carabinieri tra fine maggio e fine ottobre del 2015, con vari strumenti: videosorveglianza, pedinamenti e appostamenti. Secondo l’accusa, in alcuni casi, i 12 indagati si allontanarono dal lavoro senza timbrare il cartellino e attestando quindi falsamente la loro presenza al lavoro. In questo modo i dodici dipendenti avrebbero truffato la Regione Veneto, facendosi pagare ore di lavoro non svolte. Tra di loro ci sono l’ex funzionario dirigente (accusato di omessa denuncia), capi ufficio, impiegati, amministrativi, tecnici e collaboratori.
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