Formaggio bio a ruba «Furto su commissione»
TAMBRE. Un furto su commissione? Mirco Breda, presidente del Centro caseario del Cansiglio, non lo esclude. «Quelle mille forme di formaggio “Cansiglio”, mezzano e stagionato fino a un anno e mezzo, non verranno vendute così come stanno, per evitarne l’identificazione» spiega «ma probabilmente, lavorate con altri formaggi e chissà quali altri prodotti ancora, una volta preconfezionate saranno messe in vendita nei supermercati o chissà dove».
Né Breda, né il suo vice Oberdan Bona, né gli altri soci del caseificio, comunque, si lasciano piegare da questo ennesimo furto. I ladri sono entrati nella notte tra il 19 ed il 20 aprile nel magazzino di stagionatura in Val Menera. Non meno di due o tre persone che potrebbero aver lavorato per due o tre ore. Scassinata la serratura della porta d’ingresso, hanno schermato con cartoni tutte le finestre perché dall’esterno non si scorgesse la luce accesa. Saliti al primo piano, dove sono i prodotti più stagionati, hanno mirato ai formaggi di maggiore qualità. Tutti biologici, ovviamente. All’esterno c’era probabilmente un piccolo camion per il carico. Hanno lavorato indisturbati e nessuno si è accorto di nulla. Nella vicina località di Pian Osteria dormono, infatti, pochissime persone. Il danno è di circa 50 mila euro, con un’estensione a 55 per i danni subiti dagli infissi.
Il furto è stato denunciato ai carabinieri ed è il secondo che l’azienda subisce, dopo quello del 2012. «Le forme sottratte, per circa 48 quintali, non possono essere commerciate come sono, perché mancano delle necessarie etichettature e hanno l’impronta “Cansiglio”, che è la nostra marchiatura», spiega Breda. «Quindi difficilmente le troveremo come tali nei nostri mercati. Molto probabilmente subiranno una trasformazione, oppure saranno spedite all’estero».
I dirigenti del caseificio, che ha sede a Tambre, sono doppiamente preoccupati: per il valore sottratto, ma anche per l’impossibilità nei prossimi mesi di far fronte alla crescente domanda di formaggi stagionati. «Il biologico sta tirando in una misura davvero rassicurante, ci dispiace non poter far fronte alle richieste».
Il centro caseario del Cansiglio lavora 60 quintali di latte al giorno, raccogliendolo presso mezza dozzina di grandi stalle dell’altopiano, più altre piccole realtà dell’Alpago. Imprese, queste, che vantano esclusivamente produzioni biologiche. Il latte, i formaggi, le mozzarelle, le ricotte del Cansiglio sono apprezzate in tutto il Veneto e vanno letteralmente a ruba nei negozi del biologico. In Val Menera, il sito più freddo di tutto l’altopiano, la stagionatura più breve è quella della caciotta (poche settimane), quella più lunga è del “Dolada” (più di un anno e mezzo). «Né il precedente furto, né quest’ultimo», assicura Breda, «riusciranno comunque a fermarci».
Fermo il caseificio, sarebbero in difficoltà anche gli allevatori del Cansiglio e dell’Alpago.
Francesco Dal Mas
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