«Forte della Tagliata, legami da riscoprire»
Il centenario dallo scoppio della prima guerra mondiale è passato, quello dall'arrivo del conflitto nelle nostre terre si stanno avvicinando, ma ci sono ancora molte cose da pianificare in vista della sua ricorrenza. Come il recupero e la promozione delle piccole e medie strutture militari sparse nel Feltrino.
«Un gruppo di alunni della scuola media di Fonzaso vorrebbe andare a visitare il forte della Tagliata Scala organizzando un'escursione in bicicletta durante le prossime vacanze pasquali», segnala l'ex sindaco e consigliere di opposizione ad Arsiè Dario Dall'Agnol, «si tratta di una struttura superiore in molti sensi rispetto al forte Leone, che al contrario non sarebbe facilmente raggiungibile in bici. Il Tagliata scala è stato progettato tra il 1880 e il 1884 e quindi è una struttura di prima generazione. Il progetto iniziale è tipicamente medioevale, perché costruito quando i cannoni erano ancora di bronzo, e poi adeguato due volte all'artiglieria pesante. Il progettista è Giovanni Ivanoff, vissuto ad Arsiè, sepolto nel nostro cimitero e imparentato con la famiglia Fusinato perché marito di Emma Fusinato, tutte figure che andrebbero riscoperte e ristudiate».
Dall'Agnol si offre come guida esperta ai forti, chiedendo «al Comune di Cismon l’ingresso gratuito al Covolo per le scolaresche, a qualche associazione e alla Pro loco una mano per organizzare l'escursione dei ragazzi».
Qualche tempo fa i sindaci di Cismon del Grappa, Luca Ferazzoli, e di Arsiè, Luca Strappazzon, e i consiglieri di Cismon Elio Dall’Agnol e di Arsiè Dario Dall'Agnol si sono incontrati per discutere proprio l'ipotesi di concentrare l’attenzione sul forte della Tagliata Scala per valorizzarlo in funzione delle manifestazioni della Grande guerra.
Il Comune di Cismon però è già impegnato a completare la sistemazione della galleria Vittorio Emanuele III e della caserma Milano, quello di Arsiè a finire i lavori al forte Leone di Cima Campo.
Dall'Agnol non può che essere caustico: «I lavori finiranno quando il centenario della Grande Guerra sarà passato da un pezzo: come il solito avremo perso un’altra occasione».
Francesca Valente
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