Forti scosse sentite nel Bellunese

Epicentro al confine con il Friuli, terremoto alle 9.16 e poi alle 16.53 appena sotto il 4 grado Richter

BELLUNO. Una dozzina di scosse. La prima, quella più forte, ha fatto ballare in tanti, tra Forni di Sopra, Forni di Sotto, Cadore, Comelico, Sappada, Claut, Sauris e Cimolais: 3.8 di magnitudo, è stata avvertita fino a Belluno e in Friuli a Gemona e Udine.

Poi altre quattro repliche in due ore, con intensità inferiore e 2.4 di magnitudo massima registrata. Un altro sciame nel pomeriggio, con scosse arrivate a toccare 3.7 gradi Richter poco prima delle 17. Infine altre scosse in serata. Il terremoto torna a farsi sentire tra Friuli e Veneto, a distanza di un mese e mezzo dalla scossa con epicentro Tolmezzo (19 gennaio, 3.6 gradi della scala Richter). Secondo i primi controlli effettuati nella mattinata di ieri dalla Protezione civile e dai vigili del fuoco non si registrano danni a persone o cose.

La scossa alle 9.16. Poco dopo le 9 di ieri la terra ha dunque tremato. Il terremoto si è sviluppato tra Forni di Sopra e monte Pramaggiore, a una profondità di 9.9 chilometri e a dieci chilometri dal confine con il Veneto. La magnitudo registrata dai sismografi è stata di 3.8. «Tecnicamente – spiega il ricercatore del Centro di ricerche sismologiche Gianni Bressan – si è trattata di una scossa doppia, con un duplice episodio di rottura della roccia».

Decine le telefonate ai vigili del fuoco, soprattutto friulani ma anche nel Bellunese, alla ricerca di informazioni. Nello stesso tempo è partito il tam tam sui social che ha consentito di circoscrivere l’area interessata. Molte le segnalazioni in Cadore e Comelico (Lorenzago è proprio a due passi), ma anche in altre zone della parte alta del Bellunese.

Lo sciame. Dopo la prima scossa, altri quattro eventi sono stati registrati dagli strumenti del Centro sismologico di Udine. Alle 9.37, venti minuti dopo il primo episodio, una nuova scossa, di 1.1 di magnitudo, seguita a poca distanza (alle 9.47) da una terza scossa, di 2.4. Alle 10.14 il quarto evento (1.1), seguito da un’ultima oscillazione, di 2.1 gradi della scala Richter. Nei giorni scorsi l’area era stata interessata da debole sismicità, con due terremoti avvenuti il 22 febbraio: uno di magnitudo 1.1 a Forni di Sotto, l’altro di magnitudo 0.7 a Claut.

Nel pomeriggio altre repliche, alle 15.36 (2.7) e quattro minuti più tardi (2.4), con epicentro Forni di Sotto. Poi, alle 16.53 un’altra scossa avvertita nitidamente, con magnitudo di 3.6. Quest’ultima scossa è stata sentita molto distintamente in una zona più vasta del mattino, anche a Belluno. «Dagli studi che abbiamo fatto su tutte le sequenze del Friuli c’è la possibilità che nell’arco delle prossime due-tre settimane avvenga un terremoto di magnitudo comparabile o entro un grado di magnitudo più basso», spiega Bressan.



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