«Forza Italia fa gli accordi sottobanco»

Gidoni attacca e resta fuori dalla giunta Il Carroccio: «Assessori esterni dimettetevi»
Sindaco e assessori durante il giuramento
Sindaco e assessori durante il giuramento
BELLUNO. «Forza Italia oggi fa accordi sottobanco che tendono a tagliare fuori parte della maggioranza». E’ scontro aperto, su più fronti, tra i gruppi politici che hanno sostenuto Antonio Prade a sindaco. La Lega Nord resta fuori dall’esecutivo e annuncia giornate di fuoco, ma il maltempo investe anche Forza Italia, che ieri ha perso uno dei suoi consiglieri comunali. Senza dimenticare An, che palesa preoccupazione per presunti accordi diversi da quelli fatti prima delle elezioni.


 Nel giorno del consiglio comunale di debutto del sindaco Prade, il centrodestra ha manifestato tutte le divisioni interne maturate in questi giorni.


 Franco Gidoni, consigliere della Lega Nord indicato da Prade quale vicesindaco e assessore all’ambiente, non si è seduto tra gli assessori, rendendo evidente la frattura tra il Carroccio e Prade. Giorgio De Bona, ex assessore allo sport eletto con Forza Italia ha dichiarato la sua uscita dal gruppo azzurro e andrà a formare il gruppo misto, dove potrebbe anche non restare solo.


 Il voto per il presidente del consiglio.
Tra quanti non hanno dichiarato apertamente il loro malumore infatti ci sono altri elementi di maggioranza e la situazione è diventata chiara al momento del voto per il presidente del consiglio. Il candidato ufficiale di Fi, Oreste Cugnach, ha raccolto infatti solo 5 voti a fronte dei 12 consiglieri a disposizione nel suo gruppo, che ha assegnato 4 voti ad un altro azzurro: Francesco La Grua. I tre della Lega Nord hanno scritto il nome di Silvano Serafini (Orso Grigio), mentre l’opposizione ha votato compatta per Maria Cristina Zoleo (13 voti), se si esclude la preferenza attribuita a Rufus Bristot da Attilio Sommavilla. Michele Romanelli, candidato da Giovanni Fontana, ha invece ritirato il suo nome e in 14 hanno preferito lasciare la scheda bianca.


 Il velo (trasparente) dei dissapori seguiti alla formazione della giunta, è caduto durante le dichiarazioni di voto e i più duri sono stati proprio i leghisti al rientro dalla riunione dei capigruppo, fissata per le candidature alla presidenza del consiglio comunale. Una riunione voluta dall’opposizione, dopo che Forza Italia aveva annunciato di voler rinviare questo passaggio, in favore della ricerca di un accordo super partes. Una rinuncia che ha reso ancora più evidenti le difficoltà della maggioranza nel trovare una sintesi.


 
Gli accordi sottobanco.
«Nella riunione dei capigruppo», ha detto Gidoni, «abbiamo capito che, purtroppo, il sindaco non è il solo a cercare accordi con il centrosinistra, ma anche Forza Italia sta facendo accordi sottobanco per tagliare fuori parte della maggiroanza. Margherita e Ds si dicono disponibili a votare per il candidato di Fi, per questo la Lega Nord non accetta di entrare in giunta. Quello che sta accadendo oggi non fa parte del progetto e del programma che avevamo sottoscritto. Qualcuno si era fatto garante di quel progetto, ma evidentemente non riesce più a essere una garanzia. La Lega fa parte della maggioranza e della Cdl, ma a Belluno oggi si è aperto un laboratorio politico, una stagione che punta a costruire una grande coalizione, che taglia fuori gli estremi al di là degli accordi. Mai venderemo i principi alle seggiole, qualcuno sta facendo una svolta a sinistra per noi inaccettabile».


 
«Gli esterni si dimettano».
Il secondo colpo arriva da Paolo Costa (sempre della Lega): «Un sistema per risolvere il problema c’è: Ugo De Lorenzo Smit e Angelo Paganin (i due assessori di fiducia del sindaco) diano le dimissioni».


 Il sindaco Prade ha preferito non replicare e, comunicando i nomi della sua squadra, ha fatto presente che Gidoni non ha firmato: «Quelle deleghe rimangono in capo al sindaco. Nei prossimi giorni mi riserverò di indicare il nome del vicesindaco».

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