Forza Italia si risveglia e mette in campo i big
Il commissario Dario Bond presenta il nuovo coordinamento provinciale con 18 esponenti di tutte le vallate: «Siamo pronti a combattere ancora»
Coordinamento provinciale Forza Italia
BELLUNO. Negli ultimi due anni sembrava un partito al tramonto: senza un struttura organizzata, scarsissima visibilità e percentuali a zero zeri. Ora le elezioni politiche sono alle porte e per Forza Italia è il momento di tornare. Un rientro in grande stile, favorito dalla scelta di un commissario-coordinatore, Dario Bond, capace di aggregare e motivare all’impegno anche chi stava meditando di abbandonare la politica attiva. Ieri Bond ha presentato la sua squadra, cioè il nuovo coordinamento provinciale di Forza Italia: 18 persone rappresentative di tutte le vallate e in larga parte già note all’elettorato di centrodestra, ma non solo. A Belluno sono arrivati anche il commissario regionale veneto di Fi Adriano Paroli, e il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, per un segnale di attenzione al rilancio del partito sul territorio. Ospite della presentazione anche il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo Oscar De Bona.
Nel coordinamento ci sono: Maurizio Paniz, Lorenzo Bortoluzzi, Pierluigi De Barba, Orazio Da Rold, Maurizio Zatta, Luciano Dalla Caneva, Michela Zabot, Floriano De Pra, Bepi Trevisiol, Roberto Maraga, Sergio De Riva, Karin Vella, Dario Scopel, Serenella Bogana, Barbara Scagnet, Chiara Boito, Stefano Ghezze, Marco D’Ambros, olte ovviamente a Dario Bond.
«È un gruppo di lavoro aperto», dice Bond. «Ci sono altre persone che ci aiutano per elaborare proposte che rispondano all’esigenza di difendere i servizi di un territorio, specie quello più a nord, che si sta spopolando». Bond chiarisce anche che il folto gruppo si dividerà i compiti per competenza e passioni. «Ho accettato di ricominciare, dopo due anni, perché abbiamo ancora molto da dire e vogliamo far sentire la nostra voce sul tema dell’autonomia. Non è possibile che le leggi ci siano ma non si veda cambiare nulla se non in peggio. Le tre Province montane della legge Delrio sono ridotte a catorci».
Bond poi parla di Sappada: «Mi piange il cuore pensando che Sappada se ne andrà in Friuli. Io in Regione avevo votato la mozione, ma adesso si apre una frana che non si sa dove finirà e l’Alto Adige ha già detto che vuole Cortina e Livinallongo». A preoccupare Bond è anche un sondaggio fatto tra i giovani: il 46% sogna di andarsene.
Torna sulla scena politica dopo un lungo periodo di distacco anche Maurizio Paniz, già parlamentare azzurro, che esprime soddisfazione per la presenza di Paroli e Brunetta: «Parlare è facile, venire fin qui no e loro, che hanno fatto la storia di Forza Italia, ci danno un forte segnale di attenzione». Paniz sottolinea anche l’entusiasmo di Bond: «È quello giusto. Veniamo da anni di sonno e non è facile ripartire. Qui i numeri sono faticosi, siamo scesi molto, ma Fi ha valori straordinari e persone che ci mettono impegno e dedizione. Gli ideali che ci hanno portati ad essere protagonisti nel bellunese ci sono ancora». Anche Paniz pensa a Sappada: «Finché sono stato in Parlamento io non si è mosso nessuno, pur nel rispetto di chi ha votato perché sentiva un disagio. Sta a chi governa intervenire per eliminare le differenze. Le sperequazioni portano conflitti».
Per Paroli: «Bond ha avuto un incarico molto impegnativo. Da Belluno non arrivavano segnali di vita, ma il nuovo direttivo è un luogo, un punto di riferimento per fare politica nel bellunese. Questo è un partito inclusivo, che sa confrontarsi e fare sintesi». Unico grande assente il senatore Giovanni Piccoli, da poco rientrato nel gruppo parlamentare azzurro: «Io non ho nemmeno capito perché se n’era andato», chiosa Paroli.
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