Fotovoltaico nei campi: no al divieto
Impugnata la moratoria della Regione che bloccava gli impianti sui terreni agricoli
Pannelli fotovoltaici sopra i tetti di uno stabile
BELLUNO.
Finirà quasi certamente nel cestino la moratoria introdotta dalla Regione Veneto che vieta l'installazione di grandi impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 200 kW su terreni agricoli fino al prossimo 31 dicembre. Lo scorso 19 maggio infatti il consiglio dei ministri, su proposta del ministero per i rapporti fra Stato e Regioni, ha impugnato la norma davanti alla Corte costituzionale.
Il provvedimento della Regione, introdotto con la finanziaria regionale 2011 approvata a marzo, dispone che il Consiglio, in attesa dell'approvazione del piano energetico regionale, non possa rilasciare autorizzazioni alla realizzazione e all'esercizio di impianti fotovoltaici a terra in area agricola di potenza di picco superiore a 200kWp, di impianti di produzione di energia alimentati da biomassa di potenza elettrica superiore a 500kWe, nonché di quelli alimentati a biogas e bioliquidi di potenza elettrica superiore a 1.000kWe.
La finanziaria regionale ha introdotto la moratoria (articolo 4, ndr), appellandosi al fatto che non esiste un provvedimento che fissa gli impegni di ogni singola Regione nel raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica stabiliti dall'Unione Europea. Secondo il Governo, la moratoria violerebbe l'articolo 117 della Costituzione, non favorendo il rispetto degli impegni internazionali e comunitari assunti dallo Stato. «Il Governo - tuona Matteo Toscani consigliere regionale della Lega - dovrebbe occuparsi di questioni più importanti e lasciare agli enti di prossimità la gestione del territorio. Ritengo che la norma sulla moratoria sia giusta, serve ad evitare il proliferare indiscriminato di impianti su terreni agricoli che rappresentano il vero valore del nostro territorio».
Secondo Sergio Reolon, consigliere regionale del Partito democratico, quel provvedimento non può essere altro che da buttare. «La norma - commenta - è improvvisata e del resto è stata approvata in modo caotico nell'ambito della finanziaria regionale». Reolon è contrario allo sfruttamento dei terreni agricoli ai fini dell'efficienza energetica: «I nostri campi - dice - devono essere tutelati mentre gli impianti devono essere realizzati sui tetti delle case, o in aree industriali». La palla ora passa alla Corte Costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità o meno della moratoria. I giudici si sono espressi in più occasioni su provvedimenti regionali relativi all'installazione di impianti fotovoltaici. Come nel caso della Puglia, dove la Corte ha dichiarato illegittima la norma della Regione che vietava l'installazione in aree agricole di pregio. La disciplina degli insediamenti di impianti fotovoltaici è attribuita alla potestà legislativa concorrente dello Stato e delle Regioni. Queste ultime possono, sì, procedere alla indicazione di aree non idonee alla installazione di impianti, ma solo in attuazione di linee guida nazionali. Peccato che non siano ancora state emanate.
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