Fotovoltaico, sos per gli incentivi bloccati

L’allarme della Inox Piave di Santa Giustina: «Bloccati gli ordini, rischiamo la paralisi. Il settore si è fermato, gli operai rischiano il posto»
La sede della Inox Piave a Santa Giustina
La sede della Inox Piave a Santa Giustina
BELLUNO. Aziende in difficoltà, operai che rischiano di restare senza lavoro. No, la colpa non è della crisi economica, ma del cervellotico decreto del governo sulle energie rinnovabili. Un decreto che ha gettato nel caos un intero settore e che sta mettendo alle corde decine di imprenditori. E' il caso della Inox Piave, un'azienda di Santa Giustina specializzata nella lavorazione dell'alluminio, che da qualche anno si è tuffata nel campo del fotovoltaico, producendo sistemi e supporti per i pannelli per grandi parchi fotovoltaici e inverter (gli apparecchi che convertono la corrente continua in corrente alternata). «Dall'anno scorso», spiega il direttore dello stabilimento Piergiorgio Reato, «siamo coinvolti in maniera importante nel settore delle energie alternative. Una scelta oculata la nostra, presa dopo aver sondato il mercato. Abbiamo fatto dei grossi investimenti, sulla base di accordi ben definitivi a livello governativo, accordi che sono stati annullati senza preavviso da un decreto». Un decreto che fissa al 31 maggio la scadenza degli incentivi statali; in poche parole, per gli impianti che entreranno a regime dal primo giugno in poi non ci sono certezze di finanziamento. «E' successo il caos», spiega Reato, «gli ordini sono stati annullati, un settore che andava a gonfie vele, è stato messo in ginocchio. I grandi investitori in parchi fotovoltaici, soprattutto quelli esteri, hanno bloccato i loro progetti: senza certezze circa gli aiuti economici dello stato, hanno deciso di non andare avanti. La nostra azienda avrebbe dovuto realizzare cinque grandi parchi fotovoltaici in giro per l'Italia, sul modello di quello in funzione a Rasai di Seren del Grappa, ma i committenti hanno chiesto tempo. Per noi il danno è enorme». Oltre al danno economico e ambientale, il problema incentivi potrebbe avere grosse ripercussioni anche sull'occupazione: «Siamo passati da una produzione di mille inverter alla a settimana, agli odierni 150 pezzi», spiega reato. «Un danno cospicuo per noi. Se la situazione non dovesse cambiare, dopo il 31 maggio dovremo lasciare a casa 15 dei nostri 55 dipendenti». «Per noi», conclude il direttore della Inox Piave, «questo decreto è incostituzionale: non è possibile che, visti gli accordi sottoscritti dal governo, un'impresa faccia degli investimenti e all'improvviso un decreto blocchi il tutto. Parliamo di un settore che dà lavoro a qualcosa come 120mila persone. Purtroppo nei nostri governanti c'è tanta improvvisazione, scarsa lungimiranza e poco rispetto per gli imprenditori».

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