Frana, anche il Piave si colora di rosa

Dopo il movimento della storica Boa delle 5 Torri a Cortina, anche il Piave si è colorato di rosa. Provincia, Corpo forestale dello Stato e Genio civile sono stati in sopralluogo per verificare la situazione
BELLUNO
. E’ destinato a durare per diversi giorni il fenomeno originatosi lunedì dopo il movimento della storica Boa delle 5 Torri a Cortina. E mentre il torrente Boite e il Costeana sono sempre più rossi e torbidi, tanto che la centralina idroelettrica posta sul corso d’acqua è stata chiusa, ieri mattina anche il Piave era colorato di rosa. Ieri, Provincia, Corpo forestale dello Stato e Genio civile sono stati in sopralluogo per verificare la situazione.


Il colore del Piave non è passato inosservato ai bellunesi che numerosi hanno chiamato la centrale operativa dei vigili del fuoco per sapere il motivo di quella strana colorazione. Intanto, ieri mattina, i funzionari provinciali del servizio gestione fauna e risorse idriche Guglielmo Russino e dell’ufficio tecnico Mario Gaio, il personale del Genio Civile e del Corpo forestale dello Stato si sono recati sulla frana. «La frana storica ha raggiunto un fronte di circa 200 metri, è scesa lungo la valle del Costeana, ostruendo in parte il corso d’acqua che, avendo aumentato la sua portata e la velocità di scorrimento, però si è liberato. Lo smottamento, causato dallo scioglimento dell’abbondante neve caduta nei mesi invernali, ha provocato la colata di materiale argilloso-ferroso e di limo», precisano Guglielmo Russino e Mario Gaio, i due funzionari provinciali.


Nei prossimi giorni, quindi, sarà interessata anche l’Arpav a cui sarà chiesto di eseguire dei prelievi per capire il grado di torbidità e quindi prevedere i danni all’ecosistema faunistico. Tanta torbidità infatti può provocare la mancanza di ossigeno nell’acqua. «Per fortuna la frana si è mossa in un momento favorevole perchè c’è molta acqua e quindi, il limo si diluisce nel percorso fino a giungere al Piave in scarsa quantità».


Vista la profondità della valle e il suo isolamento rispetto ai centri abitati oltre alla sua lontananza dalle arterie viarie, non ci sono pericoli per la popolazione, come ci tengono a ribadire tutti i convenuti al vertice cortinese. Qualche problema, invece, pare averlo avvertito l’Enel. Ieri, infatti, sul posto c’era anche del personale della società elettrica nazionale, visto che sul torrente Costeana insiste una centralina idroelettrica che, per motivi di sicurezza, ieri è stata bloccata. «L’attività è stata fermata perchè rischiamo di intasare la vasca di carico e quindi le turbine», dicono. «La terremo chiusa finchè la situazione non migliora». La frana sarà quindi monitorata anche nei prossimi giorni.
(p.d.a.)
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