Frana dei Paradisi: la strada è privata
PONTE NELLE ALPI. La strada è privata: più di due anni per scoprirlo. I proprietari sono gli abitanti della frazione pontalpina di Paradisi e paradossalmente dovrebbero essere loro a occuparsi della frana da 200 mila metri cubi di materiale, che scende senza freni da Pieve d’Alpago. Naturalmente si fa per dire, ma questo è il motivo per cui il Comune di Ponte nelle Alpi ha deciso d’investire altri soldi sulla recente strada vicinale, che sale da Arsiè lungo la val di Pellesin e permette ai pochi residenti e turisti di raggiungere rispettivamente prime e seconde case.
Mentre la minoranza pontalpina Progetto Comune ha presentato un’interrogazione, anche per sapere come e dove sono stati spesi 330 mila euro stanziati da Regione e Provincia (di questo di discuterà nel consiglio comunale di stasera), mercoledì c’è stato un sopralluogo da parte dei geologi della Provincia: «La frana è costantemente monitorata», garantisce il sindaco pontalpino Paolo Vendramini, «e non ce ne stiamo occupando soltanto noi, ma anche gli amici dell’Alpago con il nuovo sindaco Umberto Soccal. I Comuni sono in prima fila e questa non è una novità, grazie anche al lavoro della Provincia. Mentre purtroppo non ho notizie della Regione: dopo che il nostro assessore all’Ambiente e alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin ci aveva detto che le frane erano di competenza della Regione, di fatto da Venezia non è arrivato alcun segnale, anche se la minoranza in consiglio ci sperava».
La scoperta fatta in catasto è stata tanto tardiva quanto risolutiva: «Ce ne siamo accorti al momento di fare un’analisi più approfondita della situazione. Visto che è così, la soluzione migliore è investire altre risorse sulla strada vicinale che abbiamo velocemente realizzato con una spesa di 75 mila euro, grazie al contributo dell’Unione montana Bellunese. Credo che ne basterebbero altri 20 mila, per fare un intervento definitivo e questi sono soldi che possiamo cercare anche nel Gal, Gruppo di azione locale. So che i residenti sono già contenti, adesso l’importante è che l’ignoranza politica non ostacoli i lavori che abbiamo in mente di fare».
Progetto Comune si chiede che fine abbiano fatto i finanziamenti: «Questo non posso saperlo, perché non si tratta di trasferimenti», allarga le braccia Vendramini, «quello che posso dire è che, mentre la Provincia ha fatto degli investimenti, la Regione non si è proprio mossa, al di là della sua disponibilità iniziale».
I confinanti dell’Alpago hanno la frana completamente sul loro territorio: «La situazione è in evoluzione», spiega Umberto Soccal, «nel senso che bisogna capire da dove arriva l’acqua che scorre sotto questa massa di materiale e la fa scivolare a valle, per poter pensare d’interrompere lo scivolamento. Nel frattempo, a Ponte hanno deciso di fare investimenti sull’altro fronte, visto che la stradina è privata».
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