Frana di Borca: risarcimenti, Sala contro la Regione
Il sindaco: «Una fregatura, Venezia rimborsi il 100% del danno subito»
Il sindaco di Borca di Cadore Bortolo Sala tuona contro la Regione
BORCA.
«Questi risarcimenti sono una fregatura»: parole del sindaco di Borca, Bortolo Sala. Sembra una storia infinita la vicenda legata ai risarcimenti dei danni ai cittadini che la notte tra il 17 e il 18 luglio 2009 hanno perso i loro beni, travolti dalla furia della frana. Una furia che si è portata via per sempre anche due vite: quelle di Giovanna e Adriano Zanetti.
«Stiamo lavorando per riuscire a risarcire i danni ai nostri concittadini», spiega il sindaco Bortolo Sala, «ma è difficile. Dalla Regione sono state emesse due delibere inerenti i risarcimenti».
«La prima prevedeva lo stanziamento di 498mila euro, ma aveva già un inghippo: era stato fissato un tetto massimo di risarcimento a 75mila euro per ogni soggetto richiedente; inoltre, si poteva risarcire al massimo il 75% della spesa sostenuta dai residenti, documentata tramite fatture. Per farla breve, tolti Iva e oneri vari, ad ogni cittadino poteva andare il 36% della spesa sostenuta. Una cosa ridicola. In fatto di calamità come queste ogni cittadino avrebbe il sacrosanto diritto di vedersi ripagato il tutto, non il 36%». «C'è stata poi un'ulteriore delibera della Regione», rincara la dose Sala, «che ha stanziato altri 296mila euro. Tutte cifre che fanno riferimento all'ottimo censimento dei danni che all'epoca della frana fece l'allora assessore Arturo Bauce. Ma anche in questa secondo documento c'è la fregatura», tuona il sindaco cadorino.
«Si andrà infatti a pagare solo il 25% dei danni documentati. Noi non ci stiamo e prometto ai cittadini che faremo il possibile per avere giustizia. In questa nostra battaglia la Provincia sarà al nostro fianco». Difficile anche per Palazzo Piloni muoversi su un terreno legislativo così rigoroso: lo ricorda l'assessore alla difesa del suolo Bruno Zanolla.
«Non abbasseremo la guardia», promette durante l'incontro con i cittadini, «ora l'obiettivo è quello di arrivare entro la fine di settembre a una soluzione progettuale condivisa. Poi bisognerà capire le intenzioni della Regione: allo stato attuale, ha dato la delega alla Provincia, ma questa delega, se continuerà ad esserci, dovrà avere anche le risorse per essere gestita al meglio. Ci vogliono fondi certi, uomini e mezzi, poi si potrà rivalutare anche la questione dei risarcimenti, che per ora è in capo a Venezia. C'è molto ancora da fare», conclude l'assessore, «ma va anche detto che in tempi brevi si è fatto quello che si aspettava di fare da oltre dieci anni. La casa dall'invaso non c'è più, per la prima volta si avranno le ipotesi progettuali a 360º che, oltre al rischio, valuteranno la fattibilità. C'è dialogo costante tra le parti e condivisione: si sta veramente facendo tutto quello che si può».
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