Frana di Presenaio, prosegue il monitoraggio a vista

Il fronte al momento è fermo ma le piogge in arrivo consigliano prudenza: ancora fuori casa i due residenti in via Rin Superiore

SAN PIETRO

È proseguito per tutta la notte, ed andrà avanti anche nel corso della giornata di oggi (da parte dei volontari della Protezione civile) il monitoraggio a vista della frana di Presenaio. «Viste le previsioni meteo, che annunciano pioggia per la giornata di domani», ha spiegato ieri a tarda sera il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi, «è stato deciso di proseguire con il monitoraggio a vista della frana che insiste sulla Sr 355. I tecnici e il geologo di Veneto Strade, che sono appena stati in sopralluogo, ci dicono che al momento la frana è ferma; le paline posizionate sul versante non si sono mosse, tuttavia la situazione di dissesto rimane instabile. Nei prossimi giorni partiranno le operazioni di messa in sicurezza e ripristino. Ma la quantità di acqua che lavora sotto la superficie non rende al momento possibili valutazioni diverse rispetto al controllo costante. Ringrazio nuovamente tutti i volontari che stanno rendendo quasi indolore il passaggio dell’ultima ondata di maltempo. E lo staff di Veneto Strade, guidato da Michele Artusato, che durante queste giornate ha saputo gestire in maniera esemplare le situazioni di criticità».

Non è questo l’unico punto di attenzione nel Comune di San Pietro. Non hanno ancora potuto far ritorno a casa, infatti, i due residenti nelle abitazioni che si trovano in via Rin Superiore. In quella zona, sotto l’abitato di Costalta, una frana ha già portato giù molto materiale e la colata non sembra ancora esaurita.

«Veneto Strade ha fatto il sopralluogo ed sta valutando la situazione, ma al momento le condizioni non si sono ancora stabilizzate», commenta il sindaco di San Pietro, Manuel Casanova Consier, «e senza il loro ok non possiamo che attendere, perché non vogliamo assolutamente correre alcun rischio». E la situazione in via Argentiera, dove il Piave lo scorso hanno fece crollare un lungo tratto di argine? «Abbiamo fatto un attento monitoraggio nei giorni scorsi proprio nel tratto in cui l’argine è stato ricostruito, anche perché si temeva una maggiore piena del Piave. La situazione non è degenerata, ma il monitoraggio continua».


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