Frana, Ferrovie dello Stato pagherà i lavori a Perarolo

Vertice in Prefettura sui prossimi interventi. La società finanzierà con 1.5 milioni il consolidamento della berlinese realizzata sulla parte alta del versante

PERAROLO . Ferrovie dello Stato parteciperà alla realizzazione delle opere di mitigazione sulla frana della Busa del Cristo.

L’annuncio è arrivato nel corso di una riunione tenutasi in Prefettura a Belluno alla presenza dei vertici regionali e provinciali impegnati nella difficile gestione dell’evento che si protrae dalla metà di dicembre senza tregua. Ferrovie dello Stato, stando alle indicazioni trapelate, si accollerà gli interventi previsti per il consolidamento della berlinese che sovrasta l’abitato di Perarolo, realizzata dalle stesse Ferrovie quando la tratta che da Calalzo conduceva verso la pianura transitava a ridosso dell’attuale frana.

L'intervento costerà circa un milione e mezzo di euro ed andrà ad affiancare le altre opere di mitigazione, oggetto in questi giorni di studi approfonditi da parte di un poule di geologi dell’Università di Padova convocati dalla Regione. Opere per le quali è stata stanziata una cifra superiore al milione di euro. A proposito degli interventi, a partire dal processo di impermeabilizzazione del corpo frana ritenuto determinante per rallentare il movimento, il prefetto di Belluno Francesco Esposito ha chiesto agli organi competenti di velocizzare le procedure per l’assegnazione dei lavori, ricorrendo all’iter previsto in caso di emergenza. Dello stesso avviso il sindaco di Valle Marianna Hofer.

Detto delle opere di mitigazione e contenimento, che comunque verranno decise dagli organi competenti regionali solo dopo aver ricevuto il responso dei tecnici e geologi dell’Università di Padova impegnati proprio in questi giorni in un minuzioso studio tra dinamiche, volumetrie e caratteristiche della frana di Perarolo, nel corso del vertice in Prefettura sono state gettate sul tavolo altre iniziative parallele, come quella proposta dal Genio Civile che ha avanzato l’opportunità di rimuovere il materiale franoso depositato a ridosso dell'alveo del Boite ed al tempo stesso tagliare tutti gli alberi situati sul corpo frana.

Alberi che, in caso di nuovi e più decisi movimenti, potrebbero finire all’interno del fiume ostruendo il regolare deflusso dell’acqua. «Ogni azione preventivata sulla frana della Busa del Cristo converge attorno ad una necessità» spiega Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, servizi forestali e protezione civile, «tutte le componenti al lavoro rammentano una decisa accelerazione. La vicenda richiede infatti una corsia preferenziale perché ritenuta di massima urgenza. La frana infatti è in costante movimento, sembrava essersi fermata ma sono bastati due giorni di pioggia per riportare allerta ed apprensione. Questo significa che non possiamo abbassare la guardia neanche per un attimo ed al tempo stesso procedere spediti verso l’inizio dei lavori».

Martedì prossimo a Perarolo è previsto l’arrivo di un esperto poule di geologi fiorentini che effettuerà un sopralluogo sulla frana affiancando i colleghi dell’Università di Padova.

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