Frana il versante, cede la strada di Danta / FOTO

DANTA DI CADORE. Si aggrava l’emergenza in Comelico. Nella notte tra sabato e domenica, un tratto di carreggiata della provinciale 6 di Danta è rovinata a valle tanto che la strada è stata chiusa al traffico. Poi nel pomeriggio di ieri una massa di 30 metri cubi di terra si è mossa dalla scarpata a monte della strada che da Padola va verso passo Monte Croce. Sul posto vigili del fuoco e Anas. Apprensione in Comelico per questa nuova emergenza visto che sono circa 200 i pendolari che ogni giorno vanno in Pusteria per lavoro.
La prima frana è caduta tra Danta e Campitello. Sul posto i tecnici di Veneto Strade e i vigili del fuoco di Santo Stefano. La strada era una delle alternative alla statale 52 Carnica che è chiusa dopo la colata di fango dei giorni scorsi. Resta quindi aperta la strada di Bus de Val a fasce orarie per i mezzi leggeri fino a 35 quintali (da Santo Stefano verso il Cadore-Belluno dalle 6 alle 9 e dalle 13 alle17, nel tratto in salita dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 20.30. Dalle 21 alle 6 la chiusura sarà totale), mentre quelli pesanti devono girare per Cortina. Ed è aperta la strada che passa per Padola e passo di S. Antonio, la 532, che allunga però di molto il tragitto per chi va e viene dal Comelico.
A crollare l’altra notte è stata la corsia in discesa della sp 6, all’altezza del settimo tornante portandosi dietro anche il muro di sostegno. Veneto Strade sta valutando come intervenire, visto che i lavori da fare sono strutturali e non di poco conto. I tecnici cercheranno di aprire una pista alternativa, in attesa di rendere percorribile la provinciale.
Il problema è che la frana è instabile, come riferisce il sindaco Ivano Mattea che ieri è andato in sopralluogo. «C’è ancora molta acqua che scorre sotto il manto stradale tanto che quando ero sul posto c’è stato un altro piccolo cedimento. Finché piove, resta il pericolo di ulteriori smottamenti». Il primo cittadino precisa, però, che già nella giornata di sabato c’erano stati dei problemi sulla sede stradale, tanto che «ero stato a vedere, e poi nella notte c’è stato il crollo. A questo punto siamo davvero messi male in Comelico, costretti a fare un giro lungo».
Preoccupato anche l’ex sindaco di Danta, Virginio Menia: «Quella è una zona esposta a nord che raccoglie acqua che penetra dappertutto. La valle del Piave è chiusa e in Comelico non sappiamo quali siano i tempi di sistemazione delle strade. E Danta è la sola via alternativa. Adesso siamo costretti ad andare per Padola allungando di 10-15 km. E a breve inizierà la stagione turistica invernale. Mi ero battuto perché le strade fossero sistemate e si pensasse a una galleria. Le istituzioni, credo, devono pensare a dare accessibilità al territorio».
Il crollo è avvenuto intorno alle 3 e a quell’ora passava di là anche Laura Di Piazza, consigliere comunale di opposizione a San Nicolò Comelico. «Stavo rientrando dalla manifestazione di Roma del pubblico impiego. Erano le 3.15 quando sulla strada, avvolta dalla nebbia, qualche metro prima dello smottamento, a ridosso del bosco, ho visto un ragazzo che faceva dei segnali con una pila. Allora mi sono fermata e mi ha detto quanto era accaduto: solo allora mi sono resa conto che ero a pochi metri dal tratto di strada crollato. Con altri ragazzi, mi ha aiutato a spostare l’auto verso la corsia opposta e mi ha accompagnata oltre la curva. Scendendo a Campitello ho trovato, poi, altri ragazzi e più in basso altri ancora che mi hanno detto di essere in attesa dei soccorsi», racconta Di Piazza che conclude lanciando un appello a tutto il territorio: «È il momento di fare fronte comune, non possiamo lasciare il sindaco di Santo Stefano da sola a combattere. Serve uno scatto di orgoglio e di unità, altrimenti non si va da nessuna parte».
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