Franceschi, è il giorno della decisione

I giudici del tribunale del Riesame si esprimeranno sulla richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa del sindaco
Belluno, 16 Aprile 2010. Il nuovo Gip Giorgio Cozzarini
Belluno, 16 Aprile 2010. Il nuovo Gip Giorgio Cozzarini

CORTINA. C’è attesa per conoscere l’esito dell’udienza che si terrà stamane al tribunale del Riesame di Venezia per decidere se il sindaco di Cortina Andrea Franceschi rimarrà agli arresti domiciliari oppure se tornerà di nuovo libero. In tal caso, secondo quanto s’è appreso, Franceschi potrebbe tornare a sedere sullo scranno più alto del consiglio comunale.

Com’è noto, il legale di Franceschi, l’avvocato Antonio Prade al quale s’è ora affiancato anche il professor Gaetano Pecorella, pochi giorni dopo l’arresto e prima ancora che si tenesse l’interrogatorio di garanzia, aveva presentato al tribunale del Riesame di Venezia il ricorso contro la misura cautelare restrittiva inflitta dal gip Giorgio Cozzarini al primo cittadino ampezzano. Per l’avvocato di Franceschi non c'è alcuna esigenza cautelare che possa giustificare un arresto che avviene a distanza di due anni dal presunto reato.

Il gip Cozzarini, infatti, nell'ordinanza contro Franceschi ha motivato l'arresto per il pericolo di "reiterazione del reato" con queste parole: «Rivestendo egli (Franceschi, ndr) il ruolo di sindaco, che comporta una competenza generale sull'attività dell'amministrazione, è quindi assai concreto che tale capacità si traduca in altri illeciti dello stesso tipo».

Nel ricorso al tribunale del Riesame l’avvocato Prade punta su un assunto che si potrebbe così sintetizzare: se davvero sussisteva il pericolo di reiterazione del reato, perché arrestare Franceschi 26 mesi dopo il presunto compimento di quello più grave ossia la turbativa d'asta? Per il legale del primo cittadino ampezzano, come non c'erano gli estremi per emettere una misura cautelare nel febbraio del 2011, così non c'era motivo di farlo ora.

Le ipotesi di accusa sulle quali si sono mossi gli investigatori sono tre: turbativa d'asta, abuso d'ufficio e violenza privata. Il reato più grave è il primo: Franceschi, secondo la procura, avrebbe cercato di favorire l'imprenditore trentino Sartori nell'aggiudicarsi la gara della raccolta dei rifiuti solidi urbani del Comune di Cortina, nel periodo successivo al marzo 2011, predisponendo "ad hoc" un bando e facendo pressioni su una dirigente dell'ufficio lavori pubblici, Emilia Tosi, che con un esposto ha poi avviato l'inchiesta. Anche l'ex comandante dei vigili Nicola Salvato sarebbe stato bersaglio di pressioni da parte di sindaco e assessori per togliere gli autovelox a ridosso delle elezioni comunali del maggio 2012.

Nel frattempo il giudice delle indagini preliminari Cozzarini non ha ancora sciolto la riserva sulla richiesta di sospendere dal servizio il vigile urbano del Comune di Cortina Alessandro Di Leo, 37 anni (difeso dall’avvocato Paolo Zaglio), indagato per rivelazione di segreti d'ufficio e coinvolto nell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco Andrea Franceschi. Il sostituto procuratore Antonio Bianco, infatti, nei giorni scorsi, ha chiesto al gip di applicare nei confronti del vigile la misura cautelare dell'interdizione dal pubblico servizio, in attesa che le indagini facciano il loro corso, per il pericolo di reiterazione del reato. Di Leo è finito sotto inchiesta dopo che alcune sue telefonate con gli altri indagati vennero intercettate dai militari della Guardia di Finanza. Dalle telefonate, secondo l'accusa, emergerebbe che il vigile Di Leo informava Stefania Zangrando, membro della commissione edilizia integrata e sostenitrice della giunta Franceschi, sui controlli con telelaser ed etilometro programmati dalla polizia locale di Cortina.

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