Franceschi, nuova indagine sull’assunzione dell'addetto stampa

Perquisizioni stamattina da parte della Guardia di finanza negli uffici del Comune di Cortina d’Ampezzo
Interpress/Mazzega De Rossi Venezia, 15.05.2013.- Tribunale di Venezia "Riesame" per il Sindaco di Cirtina Andrea Franceschi.- Nella foto prima dell'udienza con l'Avv. Massimo Montino.-
Interpress/Mazzega De Rossi Venezia, 15.05.2013.- Tribunale di Venezia "Riesame" per il Sindaco di Cirtina Andrea Franceschi.- Nella foto prima dell'udienza con l'Avv. Massimo Montino.-

CORTINA D’AMPEZZO. Nuova indagine sul sindaco di Cortina d’Ampezzo Andrea Franceschi. In questo caso nel mirino degli inquirenti ci sarebbe l’assunzione dell'addetto stampa, Tommaso Vesentini. Stamattina sono state effettuate perquisizioni da parte della Guardia di Finanza negli uffici del Comune di Cortina d’Ampezzo, nella casa dell'addetto stampa a Verona e un ufficio a Padova. Gli agenti sono andati anche nella casa di Franceschi, che ha chiamato l'avvocato Prade. Perquisita  la casa di Franceschi e preso il telefonino.

Franceschi si trova “in esilio” da alcuni mesi dal suo Comune, essendogli stata comminata una misura cautelare del divieto di soggiorno per altre due inchieste che lo riguardano, una per l’aggiudicazione del servizio di raccolta rifiuti urbani, l’altra per presunte pressioni sui vigili per non infierire sugli automobilisti con gli autovelox in periodo di campagna elettorale

Franceschi ha commentato la vicenda pubblicando sul suo blog www.andreafranceschi.it  un amaro sfogo:   «Questa mattina ho ricevuto a casa l’ennesima visita della Guardia di Finanza – che ringrazio per i modi rispettosi e per la sensibilità dimostrata nei confronti di mio figlio – su disposizione del Procuratore della Repubblica di Belluno Antonio Bianco. Mi hanno sequestrato telefonino, ipad e computer per verificare una denuncia per abuso d’ufficio presentata dai consiglieri di minoranza Stefano Ghezze e Gianpietro Ghedina in merito al concorso per l’assunzione dell’addetto stampa del Comune che risale ad oltre un anno fa. Aldilà del disagio di dovermi nuovamente ricomprare tutto per poter lavorare e comunicare con il mondo, sono assolutamente tranquillo».

Franceschi fa in particolare due considerazioni: «La prima rivolta alla minoranza, che non ha mai accettato l’esito democratico delle elezioni e che invece di portare il proprio contributo per andare avanti, ha sempre fatto politica accumulando solo denunce su denunce». 

La seconda è invece più generale:  «Accetto di essere continuamente oggetto di indagini ogniqualvolta qualcuno presenta un esposto – minoranza, dipendenti non riconfermati, società di vario genere, insomma tutti coloro che sono stati toccati da un’Amministrazione che non è mai scesa a compromessi con nessuno –, mentre chi ha fatto buchi plurimilionari in società pubbliche o ha approvato leggi porcate che distruggono i territori e favoriscono solo i grossi capitali dorme sempre sonni tranquilli».

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