Franceschi, oggi l’appello anche per Tosi e Procura
A mezzogiorno l’udienza veneziana per l’ex sindaco, Pompanin, Verocai e Sartori La dirigente chiede più denaro e il procuratore l’interdizione per vice e assessore
CORTINA. Appello per tutti: non solo dei quattro imputati, ma anche di una parte civile e della procura. È il secondo atto del processo Franceschi. Alle 12, alla Corte d’Appello di Venezia, si discute sulle condanne in primo grado: tre anni e sei mesi e mille euro di multa al sindaco ampezzano Andrea Franceschi, senza le attenuanti generiche, in compenso con cinque anni d’interdizione dai pubblici uffici; due anni e otto mesi e 350 euro al vice Enrico Pompanin; due anni e sei mesi e 200 euro al vincitore dell’appalto sui rifiuti Teodoro Sartori; un anno e quattro mesi all’assessore Stefano Verocai, con pena sospesa. Tutti pagheranno anche le spese processuali e quelle di costituzione di parte civile; Franceschi e Pompanin anche un risarcimento danni in solido di 10 mila euro alla dirigente Emilia Tosi, che era la loro grande accusatrice. Mentre il comandante della polizia locale Nicola Salvato ha ritirato la costituzione, dopo un risarcimento. I reati sono turbativa d’asta, abuso d’ufficio, tentata violenza privata e minacce a pubblico ufficiale per la vicenda relativa ad appalto dei rifiuti, velox ed etilometro
Ora la stessa Tosi chiede più soldi di quelli che le sono stati accordati dal Tribunale di Belluno; e la procura si è rivolta alla Corte d’appello per chiedere che l’interdizione venga estesa anche al vicesindaco e all’assessore.
Franceschi è difeso da Prade e Pecorella; Prade difende Verocai; Carponi Schittar e Conte si occupano di Pompanin e Antonelli di Sartori. Tosi è parte civile con De Vecchi.
I legali hanno scritto appelli di una lunghezza tra le 50 e le 80 pagine, alla fine dei quali chiedono l’assoluzione per i rispettivi assistiti o un risarcimento superiore, nel caso della dirigente del Comune di Cortina. Dopo il 21 novembre hanno avuto solo 15 giorni per stenderlo, viste le motivazioni contestuali lette dal collegio Coniglio, Scolozzi e Cittolin, dopo nove ore di camera di consiglio. Originariamente l’appello era stato fissato per il 10 aprile, ma lo sciopero degli avvocati ha fatto slittare l’udienza a stamattina. Vista la complessità del processo e la mole delle carte, l’orario è strano e il rischio è che non basti una giornata per arrivare alla sentenza di secondo grado.
Gli atti del procedimento sono quelli di novembre. Nel frattempo, non ci sono stati fatti nuovi, al di là dell’assoluzione della componente della commissione urbanistica integrata Stefania Zangrando, che doveva rispondere di falsa testimonianza per la deposizione resa il primo aprile 2015. Imputata nello stesso processo Franceschi, ne era uscita con l’assoluzione passata in giudicato nel rito abbreviato del 2014, quando era stato assolto anche il vigile Alessandro Di Leo, mentre era stato condannato a otto mesi l’ex assessore Luca Alfonsi.
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