«Francesco sedeva vicino al sentiero. Chiamava “papà” e gli ho dato la mano»
«L’ho affidato ai vigili del fuoco, pensavo ai suoi genitori»
TAMBRE
«Quando ho visto quel bambino seduto su un sasso, a pochi metri dal sentiero, non ho avuto dubbi: era Francesco». A parlare è l’escursionista che lo ha trovato, sabato mattina attorno alle 8.30. Francesco aveva passato una notte nel bosco, «era un po’ frastornato ma sicuramente contento. E credo anche emozionato, nel vedere l’elicottero che girava sopra le nostre teste».
L’uomo è schivo e riservato e preferisce mantenere l’anonimato. Non ha nemmeno incontrato la famiglia: «Quando il bimbo è stato caricato sull’elicottero dei vigili del fuoco me ne sono tornato alla macchina», racconta, con la serenità e la genuinità di chi non vuole sentirsi definire eroe. Ma che ha dato un contributo straordinario al lieto fine di una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso tutta la provincia per diverse ore.
L’uomo abita a Tambre ed è solito frequentare le montagne della zona per passeggiate ed escursioni. «Avevo in programma di fare un giro sabato mattina», racconta. «Sapevo che c’era un bambino scomparso nei boschi e ho scelto il percorso da fare considerando la zona della ricerche. Ho pensato: sia mai che lo incrocio...». Detto, fatto.
L’uomo parte alle 6. È sulla via del ritorno che trova Francesco. «Mi sembrava di aver sentito gridare “papà” mentre camminavo, ma temevo di essere suggestionato, vista la situazione», continua. «Invece mentre stavo rientrando verso la macchina l’ho visto».
«Il bambino era seduto su un sasso, a una decina di metri dal sentiero. Ho capito subito che era lui, non solo dalla descrizione che era stata fatta, ma anche perché non è normale trovare un bimbo di quell’età da solo in montagna alle otto e mezza del mattino», aggiunge l’uomo. «Mi sono avvicinato a lui, gli ho dato la mano e lui l’ha stretta. Ci siamo portati nel mezzo del sentiero, sentivo l’elicottero e mi sono sbracciato per farmi vedere».
Il mezzo dei vigili del fuoco stava sorvolando la zona di Filon del Vivaio, alla ricerca di Francesco. «Il piccolo non ha detto una parola, ma continuava a stringermi la mano», prosegue l’escursionista-soccorritore. «Sono papà anche io, è stata una sensazione molto forte. Pensavo ai genitori, alla loro angoscia, alla notte trascorsa senza avere notizie e con un figlio piccolo perso in un bosco, con il rischio che incontrasse qualche animale selvatico o che si facesse male in qualche asperità del terreno».
Facendo dei segnali con le braccia, l’uomo è riuscito a farsi vedere dai vigili del fuoco, che si sono posizionati sopra il sentiero e hanno calato il verricello. «Il bimbo era contento, un po’ frastornato ma stava bene», continua. «Credo fosse anche un po’ emozionato. Non saprei dirlo perché non ha detto nulla». Francesco è stato quindi imbarcato sul velivolo e riportato dai genitori.
«Non li ho incontrati, quando ho visto che il piccolo era al sicuro sono tornato verso il punto in cui avevo parcheggiato la macchina», conclude l’uomo. «So che il papà ha detto che vorrebbe incontrarmi. Vedrò nei prossimi giorni. L’importante è che il bambino stia bene e che sia tornato con i suoi genitori».
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