Frane in tutta la provincia preoccupano fiumi e dighe / FOTO 1 / 2 / 3 / 4
BELLUNO. Frane, torrenti esondati e allagamenti, strade chiuse e treni bloccati sulla linea ferroviaria Conegliano-Belluno. Erano previste precipitazioni record e la nuova ondata di maltempo che ha investito l’Italia centro-settentrionale non ha certo risparmiato il territorio provinciale, dove a preoccupare è soprattutto l’ingrossamento di fiumi e torrenti dovuto alle intense piogge, con la prefettura che ieri sera ha diramato lo stato di allerta per la diga di Busche, dove il Piave ha abbondantemente superato il livello di attenzione.
Smottamenti ovunque. I primi disagi si sono registrati in tarda mattinata sulla provinciale 251 “della Val di Zoldo e Val Cellina”, nei tratti tra Igne e Soffranco e tra Mezzocanale e Longarone (tra le auto bloccate anche quella del sindaco di Forno di Zoldo, De Pellegrin). Acqua, fango e massi riversati sulla sede stradale hanno costretto a ore di intervento vigili del fuoco e personale di Veneto Strade, con la provinciale riaperta solo verso le 14. Cedimenti anche nel Cortinese, a Fiames, Acquabona e Cimabanche, sulla statale 51 di Alemagna, dove tuttavia il traffico è proseguito per diverse ore a senso unico alternato. Frane in strada anche a Cibiana, a Sappada e a Cima Sappada, dove il Rio Bellavista ha lambito alcune abitazioni. Nel primo pomeriggio una frana di dimensioni ben superiori ha interessato località La Muda, dove il rio che scorre a monte dell’abitato è esondato, riversando cascate d’acqua, fango, pietrame e arbusti sulla regionale 203 Agordina. Personale comunale, di Veneto Strade e vigili del fuoco (intervenuti con un’elettropompa per liberare dall’acqua uno scantinato dell’ospedale di Agordo) hanno consentito la viabilità a senso unico alternato, ma sono stati notevoli i disagi ai residenti, con terreni e giardini ricoperti di detriti, anche se non si registrano danni strutturali alle abitazioni. Disagi anche a Soverzene, dove è costantemente monitorata la strada tra Soverzene e Provagna mentre non sono stati registrati problemi particolari al ponte-diga dell’Enel, e a Longarone, dove è stata chiusa la strada comunale verso Cajada.
Fadalto chiuso. Un grosso cedimento di fango e pietrame ha invaso ieri anche la statale 51 di Alemagna a Nove, ostruendo gran parte della carreggiata. Per motivi di sicurezza è stato chiuso il traffico tra Fadalto e Vittorio Veneto, con deviazioni obbligatorie sull’autostrada A27 tra le uscite di Vittorio Veneto Nord e Belluno.
Ferrovia bloccata. Interessata dal movimento franoso a Nove anche la sottostante linea ferroviaria Conegliano-Belluno, con la circolazione che è stata interrotta pa titolo precauzionale. I collegamenti per Belluno sono rimasti per ore garantiti solo via gomma, in autostrada, dove hanno viaggiato gli autobus sostitutivi.
Strade. Chiuse anche la provinciale 2 “della Valle del Mis” (tra le località Pascoli e Bitti), la provinciale 33 “di Sauris”, la provinciale 22 “della Val Sesis” e un tratto della provinciale 641 “del passo Fedaia”, sempre per smottamenti.
Allerta a Busche. La prefettura di Belluno ha diramato ieri sera la situazione di allerta per la portata del Piave alla diga di Busche, dove l’acqua ha superato il livello di attenzione.
Operativi i Coc. Diversi i Comuni che già ieri hanno attivato i Centri operativi comunali (Coc): tra questi Feltre, Perarolo e Puos d’Alpago, in pre-allerta Lentiai, Auronzo e Rocca Pietore. Avviata anche la procedura per l’attivazione del Centro di coordinamento soccorsi in caso di aggraversi delle condizioni meteo.
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