Frane, neve e vento: Bellunese in ginocchio. Cibiana e Misurina completamente isolate
BELLUNO. Frane, allagamenti, persone evacuate, strade interrotte. Decine di alberi caduti in tutto il Bellunese, con i vigili del fuoco chiamati a interventi continui. L’ondata di maltempo ha colpito duramente le Dolomiti. Misurina è isolata, Val di Zoldo è raggiungibile solo attraverso il passo Staulanza, anche Cibiana è isolata, per una frana che ha trascinato sulla carreggiata una quindicina di alberi.
Continui anche i black-out: ieri sera erano circa trecento gli utenti senza energia elettrica in Agordino, altre interruzioni a Cortina e in Comelico e in serata tra Belluno e Ponte. Una ottantina gli interventi dei vigili del fuoco, impegnati con tutti i distaccamenti e con i volontari per far fronte alle chiamate di soccorso.
La tempesta Vaia ha reso più fragile il territorio, che mostra tutte le sue ferite ad ogni episodio di maltempo intenso. Come quello che è iniziato venerdì e che continuerà nella giornata di oggi, con pioggia e neve fino alla mezzanotte. E anche tanto vento, che ha fatto crollare alberi e riportato alla memoria Vaia. Il record di precipitazioni spetta a Col Indes (Tambre) con 377 mm, in poco più di trenta ore.
L’emergenza è stata gestita con riunioni continue e costanti, per tutta la giornata di ieri 5 dicembre. L’assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha presieduto l’unità di crisi, e ci sono stati diversi vertici per analizzare la situazione e prendere i provvedimenti necessari.
«Invito tutti a non muoversi di casa se non per ragioni di estrema necessità», diceva Bottacin poco prima delle 14, quando il peggio doveva ancora arrivare. «Restino a casa anche i turisti. Siamo in una situazione di maltempo rilevante, domani (oggi per chi legge, ndr) il rischio valanghe sarà massimo».
Alle 16.30 una grossa frana è caduta sulla Sp 251, bloccando l’accesso alla Val di Zoldo. È raggiungibile solo attraverso il passo Staulanza, perché anche la strada che porta a Cibiana è interrotta: la frana caduta sul ponte che conduce a Venas è di ingenti dimensioni, e sulla carreggiata sono caduti anche numerosi alberi. Pure Cibiana dunque è isolata, perché il passo è chiuso dal versante della Val di Zoldo.
Uno smottamento ha interessato la viabilità fra Borsoi e Tambre, in Alpago: la Sp 422 è stata chiusa a metà pomeriggio. Frane anche nel Feltrino (a Canal e Quero) e allagamenti in Alpago e sull’Alemagna a Vodo.
In serata è salita la preoccupazione per il livello del Cordevole, arrivato a lambire la 203 Agordina: è stata montata una torre faro per monitorare la situazione.
Da metà pomeriggio Misurina è isolata: sono chiuse la Sr 48, la 49 e il passo Tre Croci e non è quindi possibile raggiungere il paese. Eppure anche ieri mattina erano numerosi i turisti in viaggio per raggiungere le seconde case, ma anche solo per la curiosità di assistere in diretta alla nevicata.
Nella notte fra venerdì 4 dicembre e ieri 5 dicembre era stata evacuata una frazione a San Tomaso Agordino e per tutta la giornata di ieri c’è stato allarme a Zoppè, dove dodici persone vivono sotto uno dei nuovi siti valanghivi generati da Vaia. Alla fine non è stato necessario evacuare nessuno.
Innumerevoli i disagi a Cortina, dove fin da venerdì sera è stato necessario aiutare gli automobilisti bloccati nella neve. Le forze dell’ordine facevano filtraggio lungo l’Alemagna, per verificare che tutti avessero pneumatici da neve o catene a bordo, ma con la nevicata in corso il traffico è andato in tilt.
La prefettura di Belluno ha emesso una ordinanza per vietare l’arrivo di turisti a Livinallongo, Rocca Pietore, S. Pietro di Cadore, Zoppè, Selva e Colle. Sono vietati l’ingresso e l’uscita in questi paesi, a meno di motivazioni comprovate e per tornare a casa propria. —
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