Frassenè, il ponte è malato la cura costa 650 mila euro

Fonzaso. Il manufatto perde pezzi di cemento ma non ha problemi di staticità Il sindaco Slongo: «I soldi non li abbiamo, puntiamo su fondi sovracomunali»
FONZASO. Il ponte di Frassené perde i pezzi, di calcestruzzo, ma non è a rischio crollo. Questo è quanto avrebbe detto un ingegnere strutturista al sindaco Giorgio Slongo che si è preoccupato di verificare subito la tenuta statica del manufatto. Certo, bisognerebbe metterci mano. Eccome, dopo tanti anni di vita. «Sarebbe necessario intervenire sull’impalcato e rinforzare anche la parte strutturale, anche se si escludono gravi problemi di tenuta», spiega il sindaco Giorgio Slongo.


Il distacco di pezzi di cemento, su segnalazione dei residenti alle quali ha fatto seguito il sopralluogo, altro non sarebbe che un effetto della pavimentazione che si usura e che in prossimità del bordo esterno, fra caldo e freddo e cospargimento di sale quando ci sono le gelate, tende a cedere. Non nella parte strutturale ma in quella più superficiale. Quello che è certo è che rimettere mano al ponte di Frassené costa 650 mila euro. «Soldi di cui naturalmente l’ente locale non dispone», dice il sindaco Slongo. «Comunque sia, siamo in allerta per poter accedere subito ad eventuali fondi sovracomunali, magari con l’inserimento del progetto preliminare in qualche misura per la riqualificazione infrastrutturale che dovesse profilarsi all’orizzonte delle disponibilità finanziarie».


L’Unione montana feltrina è stazione appaltante. Ma non ha la bacchetta magica. E il presidente Federico Dalla Torre riconosce che Fonzaso, più che i fondi di riparto del Bim Brenta e del Bim Piave, non è “baciato” da altre fortune contributive. Ma forse una soluzione ci sarebbe, dice il presidente Dalla Torre, «posto che tutti i sindaci della conferenza siano d’accordo». «Il ponte di Frassené potrebbe rientrare nella partita della ciclabili», prospetta il presidente. «È l’unico modo per uscire dall’impasse. La ciclabile deve provenire da Primolano, aggira la statale e potrebbe transitare per Agana e Frassené. A quel punto, il ponte diventerebbe un nodo di transito per arrivare alla rotatoria per Fonzaso. Se tutti i sindaci riterranno che il circuito della ciclabile sia un progetto da finanziare, questo manufatto potrebbe essere ricompreso. Quella delle ciclabili è una scheda da undici milioni di euro di fondi Odi. Tre milioni e mezzo avrebbe dovuto metterli la Regione, ma credo non se ne faccia nulla. Ma restano pur sempre sette milioni e mezzo di fondi Odi. Basta essere tutti d’accordo».


Laura Milano


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