Frattini polemico su Ismail secca replica di Pavone
BELLUNO. La foto del combattente barbuto dell’Isis in moto con un bimbo, fu pubblicata su Internet, in un forum arabo, da tale Anbari, alle ore 23 del 22 novembre 2013. Molto tempo prima (circa due mesi) che Ismar Mesinovic lasciasse Longarone per sempre insieme al figlio Ismail. Il destino del piccolo, del quale non si ha traccia da un anno e mezzo, è tornato alla ribalta ieri durante un convegno, citato dall’ex ministro degli esteri Franco Frattini e dal presidente del Tribunale dei minori Melita Cavallo, che sostanzialmente hanno contestato una scarsa attenzione per la vicenda.
Secca la reazione del procuratore bellunese Francesco Saverio Pavone, che sulle sorti di Ismail indaga personalmente dal giorno della prima denuncia da parte della mamma, Lidia Solano Herrera. Proprio la Herrera è diventata un personaggio centrale per le sue molteplici contraddizioni, a partire proprio dal riconoscimento del figlio in quella foto. La madre, sentita a fine dicembre 2014, dice a Pavone che quello è senza dubbio il suo bambino e sostiene di conoscere il miliziano, amico di parenti, che sarebbe tale Said Colic, residente a Jarabulus in Siria. Pavone ha indagato su Colic e a quanto pare è morto anche lui, ma il punto è che quel bambino non può essere Ismail.
Nei giorni scorsi il procuratore è stato contattato dal giudice Cavallo, alla quale ha spiegato la sua indagine, ma sull’ex ministro Pavone non fa sconti: «Frattini chi? Dopo la denuncia della mamma, ho indagato per sottrazione di minore (art. 574 bis cp) fino a quando i Ros di Venezia, che indagano per terrorismo hanno, mi hanno informato della morte di Ismar Mesinovic. Ci sono le foto del cadavere. Quindi ho chiesto l’archiviazione del caso, trattenendo gli atti nella speranza di trovare il bambino e restando in contatto con i Ros e i servizi. Il problema è che in Siria c’è una guerra, non esiste possibilità di relazioni di polizia o di autorità giudiziaria per una rogatoria internazionale. Quando la Herrera ha sostenuto di conoscere l’uomo barbuto in moto, ho riaperto l’indagine a carico di Colic, ma è morto anche lui e nel frattempo ho scoperto che quella foto era stata pubblicata due mesi prima che Ismail fosse portato via dal padre. Ne ho chiesto conto alla Herrera, che ha affermato “se non è mio figlio, gli somiglia moltissimo”».
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