Frison: «Era tutto previsto dal vecchio Prg»

L’assessore all’urbanistica di Palazzo Rosso allarga le braccia: noi non potevamo tornare indietro

BELLUNO. «Ci troviamo di fronte a una serie di atti amministrativi che sono stati rilasciati e sui quali non si può tornare indietro». Parafrasando, la dichiarazione dell'assessore all'urbanistica Franco Frison, potrebbe suonare così: la giunta aveva le mani legate.

L'estate scorsa ha rilasciato al Consorzio per gli insediamenti produttivi artigianali di Levego (Quadrante Levego) il permesso a costruire per avviare le opere di urbanizzazione nello spazio verde che il Piano regolatore vigente identifica come area D, cioè produttiva. «È vero che il nostro Prg è datato, visto che è degli anni '90, e che in questi anni è cambiato il mondo (non a caso abbiamo avviato lo studio per fare il Pat), ma quell'area era stata individuata come zona produttiva anche nel piano precedente. Inoltre, il Piano urbanistico attuativo è stato approvato nel 2012, dalla passata amministrazione. Si tratta di un Pua travagliato, che ha avuto anche delle prescrizioni dalla Soprintendenza, che ha imposto di lasciare libera l'area più vicina al Piave, riducendo così la possibilità di edificare. Con un Pua approvato, non si può tornare indietro».

I cittadini di Levego, però, citano l'esempio di Feltre: la giunta Perenzin ha fatto un atto forte con il progetto dell'Altanon, ricevuto in eredità in uno stadio molto avanzato. «E infatti a Feltre sono ancora in causa e cercano di risolvere un bel problema», continua Frison. «Bloccare un piano già approvato significa esporre il Comune a una causa milionaria, e le risorse del Comune sono quelle dei cittadini».

Il problema vero, conclude Frison, è che il Prg permette di costruire in quella zona di Levego. «Se i privati rispettano i parametri e mantengono le prescrizioni, non fanno altro che esercitare un loro diritto. Quello di costruire su un terreno per il quale hanno pagato le tasse fino ad oggi». (a.f.)

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