Fucile modificato e freezer pieno di selvaggina: bracconiere nei guai

Denunicato un 45enne feltrino che il 10 giugno a Celarda aveva forzato un posto di controllo per darsi alla fuga

FELTRE

Quelle carcasse di cervi e caprioli squartati nella zona di Celarda avevano insospettito gli agenti della Polizia provinciale che hanno cominciato a eseguire alcuni controlli antibracconaggio. E lo scorso 10 giugno erano andati vicinissimi a prendere il responsabile, un 45 enne feltrino, che però era riusciti a scappare forzando il posto di controllo.

L’attività del bracconiere sie è comunque conclusa ieri mattina, quando la stessa polizia provinciale, insieme ai carabinieri del Nucleo radiomobile di Feltre, si sono presentati a casa dell’uomo trovando un fucile calibro 30 modificato dall’uomo e diversi animali selvatici, oltre a munizioni e a un silenziatore.. Per il bracconiere è scattata la denuncia per alterazione di arma, abbattimento e uccisioni di animale e resistenza a pubblico ufficiale. Da quel 10 giugno polizia provinciale e carabinieri hanno unito le forze e collaborando nelle indagini sono riusciti a risalire all’identità del bracconiere.

L’epilogo c’è stato ieri mattina, quando le forze dell’ordine si sono presentate nell’abitazione dell’uomo per una perquisizione che ha dato esito positivo: il fucile era ancora caldo, segno che il 45 enne feltrino aveva appena terminato l’ennesima battuta di caccia. In più sono stati rinvenuti numerosi capi di selvaggina abbattuti: circa 60 chili di carne di cervo e 15 chili di carne di capriolo.

Quel 10 giugno la polizia provinciale aveva istituito un controllo a Celarda durante il quale avevano sorpreso il bracconiere mentre stava abbattendo degli animali. Gli agenti tentano di fermarlo, ma l’uomo si dà alla fuga in auto e riesce a fare perdere le proprie tracce. Ma quella del bracconiere è una vittoria effimera perché polizia provinciale e carabinieri collaborano insieme e riescono a individuarlo e a dargli un nome e un volto.

Nella mattinata di ieri il bracconiere ha ricevuto la visita delle forze dell’ordine e non ha potuto nascondere ciò che aveva fatto, cioè abbattere animali selvatici senza autorizzazione. Troppa la carne di animale selvatico rinvenuta nella sua dispensa. E poi quel fucine modificato, dotato di silenziatore, tra l’altro ancora caldo, era la dimostrazione che l’attività illecita proseguiva. Tutto è stato sottoposto a sequestro. —

Roberto Curto

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