Fulcis, nel libro delle firme il successo del nuovo museo
BELLUNO. «Magnifique!». Si può misurare con quest’unica parola, scritta qualche giorno fa nel "libro delle firme" da un visitatore arrivato direttamente da Liegi, in Belgio, il livello di apprezzamento che Palazzo Fulcis, il nuovo museo civico di Belluno, sta riscuotendo tra coloro che decidono di andare a visitarlo.
Il Fulcis, insomma, piace. Ai bellunesi ma non solo. E proprio il libro in cui chi lo desidera può apporre, dopo la visita, la propria firma e un commento, rappresenta una buona fonte per cogliere pareri e "sentire comune".
«Avete recuperato con arte e poesia un patrimonio di valore mondiale», si legge ancora in un’altra pagina. «Apprezzabile mantenere viva l’arte attraverso i secoli», scrive un altro visitatore.
Una signora di Cosenza ha lasciato questo commento: «Sono stata in questo museo e devo dire che non mi sarei mai immaginata che fosse così bello. Un’esperienza unica».
«Ecco un esempio di restauro straordinario», il parere di un cittadino di Vittorio Veneto, a cui segue quello di un visitatore di Conegliano, che dice: «Un motivo in più per visitare Belluno. Vale la pena un viaggio nella città solo per visitare questo museo».
Tra le righe scritte invece dai visitatori bellunesi quello che si percepisce è un vero e proprio moto di orgoglio, soddisfazione per un progetto che ha consentito non solo di dare degna collocazione a opere straordinarie, ma anche di recuperare lo storico palazzo, riqualificando tutta la piazza e il centro cittadino.
«Un passo avanti per Belluno», commenta un signore di Limana; «un ottimo esempio di rilancio della cultura in questa città», scrive un cittadino del capoluogo. Molti e positivi anche i commenti sull’accoglienza da parte del personale e sulla competenza delle guide. E che il nuovo museo stia riscuotendo successo è dimostrato anche dai numeri: oltre un migliaio di visitatori a settimana, dato che si riferisce al periodo successivo alla chiusura della prima fase di apertura del Fulcis che aveva previsto l'accesso gratuito.
«Si tratta di numeri importanti», fa presente Denis Ton, conservatore del museo civico, «soprattutto se vengono confrontati con quelli che si registravano nella sede a Palazzo dei Giuristi: in quel caso si parlavano di 3-4 mila persone. All’anno, però».
Ma da dove arrivano i visitatori del Fulcis? «Nei giorni feriali si tratta soprattutto di bellunesi, ma nei week end la percentuale più elevata è data da persone che arrivano da fuori provincia. Le visite "esterne", tra l'altro, stanno aumentando», sottolinea il personale della Fondazione Teatri, che registra le provenienze dei visitatori.
«Tantissimi coloro che giungono dalle altre province del Veneto, soprattutto da Treviso e Venezia. Ma anche da altre città d'Italia: Pordenone, Monza, Milano, Bologna, Cosenza, Roma, Napoli, Sassari, solo per citarne alcune».
Non mancano le visite dall'estero: Germania, Francia, Spagna, Inghilterra. Il "pubblico" del Fulcis è molto variegato e di tutte le età. Durante la settimana le visite sono soprattutto degli over 65 e di studenti. Nel week end la platea si amplia. Sono arrivate anche comitive, che nei giorni precedenti hanno chiamato il museo per avere informazioni su dove alloggiare e dove andare a mangiare. Un fronte importantissimo quello delle gite organizzate, sicuramente da incentivare. «La gente dimostra poi di essere interessata anche alla città in generale», aggiungono dalla Fondazione. «Chiedono infatti la piantina e indicazioni su luoghi da visitare, su dove andare, su posti in cui mangiare. E pernottare, nel caso si tratti di visitatori che vengono da fuori provincia».
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