Fumo, Lilt e Usl domani in piazza «Causa di tante gravi malattie»
BELLUNO. Il tabagismo in provincia di Belluno è un fenomeno che in questi anni si è dimostrato costante, senza picchi di crescita. Quel che preoccupa, però, è la diffusione dell’abitudine tra i giovanissimi dell’utilizzo della sigaretta elettronica.
E, dall'altro lato, la decisione di smettere di fumare che arriva tardi, soltanto dopo i cinquant'anni. Per informare, educare e sensibilizzare la cittadinanza su questi temi, mettendo in guardia sulle abitudini di vita "a rischio", la Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) di Belluno è da decenni in primo piano. E domani, dalle 8.30 alle 13, sarà in piazza dei Martiri in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco.
«Nel territorio provinciale si sta notando sempre più spesso l’avvicinamento da parte di ragazzi molto giovani, già dalle scuole medie, alla sigaretta elettronica», fa presente Spiridione Della Lucia, volontario e membro del direttivo della Lilt, che domani sarà presente in centro a Belluno. «Si tratta di un problema spesso sottovalutato: i dati mostrano che nel 70% dei casi chi fa uso della sigaretta elettronica, dopo due anni, inizia a fumare. Bisogna far capire ai giovani che non è un gioco: la nicotina è un potente veleno».
E, proprio per sensibilizzare ancora di più le nuove generazioni, la volontà della Lilt è di ripartire dalle scuole: «Con il nostro presidente, Mario Leonardi, e la nostra vice, Pieranna Dal Mas, stiamo portando avanti un dialogo con l’Ufficio scolastico territoriale», continua Della Lucia. «Da ottobre entreremo nelle scuole, promuovendo uno stile di vita sano, in cui accanto a una corretta alimentazione si evitino alcol e tabacco».
Della Lucia ricorda che il tabagismo è, nei paesi occidentali, la prima causa di perdita di salute, di invalidamento precoce e di morte prematura. «Bronchite cronica con enfisema fumo correlati hanno una prognosi simile a quella di un tumore al polmone», mette in guardia, ribadendo che a preoccupare in provincia di Belluno è anche un altro dato di fatto: «Il ritardo nella decisione di smettere di fumare, che arriva sempre dopo i 50 anni. Ed è tardi. In ogni caso, la "mamma" di tutte le regole è non iniziare a fumare e, se lo si è fatto, smettere il prima possibile».
Della Lucia ricorda poi che la lotta al tabagismo vede uniti il mondo del volontariato e l'azienda sanitaria. Basti pensare che all’ospedale di Belluno è partita un paio di anni fa l'attività di un ambulatorio per l'individuazione delle lesioni precancerose del cavo orale. C’è poi il corso organizzato al SerD. «Con l’Usl 1 Dolomiti viene portato avanti un lavoro importante», prosegue. «Domani saremo presenti con un gazebo e un’unità mobile del SerD per consentire ai passanti di fare la spirometria e la misurazione gratuita del monossido, per dare un primo giudizio rispetto alla qualità della respirazione, inficiata dal consumo più o meno smodato di sigarette. Chi verrà trovato in una situazione critica e di bisogno sarà indirizzato all'ambulatorio attivo in Pneumologia o ai corsi per smettere di fumare».
Della Lucia ricorda poi la pericolosità dei mozziconi gettati a terra: «Significa inquinare la città con sostanze tossiche e cancerogene tra le più pericolose, con grave danno all'ambiente. Quello dei mozziconi è l'inquinamento più tossico in assoluto. Nella parte che viene gettata sta il 70% degli inquinanti della sigaretta. Ricordiamo che il mozzicone è un rifiuto speciale di chimica aggressiva, né più né meno di quelli ospedalieri».
Insieme alla Lilt in piazza ci sarà il personale del dipartimento di prevenzione, Sisp e Spisal, del dipartimento delle dipendenze e dell’ambulatorio del fumo della Pneumologia del San Martino.
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