Funzioni non fondamentali salve

Tutto congelato fino alla definizione dei punti e dei finanziamenti della legge 25

BELLUNO. La Provincia di Belluno manterrà le funzioni non fondamentali, che attualmente gestisce in attesa della definizione della legge 25, definizione che dovrebbe partire entro la fine di dicembre 2016. «È stato fatto un importante passo avanti. Siamo soddisfatti, in attesa di vedere cosa uscirà dal tavolo per l’attuazione della legge 25». Così dichiara la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon al termine dell’incontro dell’Osservatorio sul disegno di legge di iniziativa della giunta veneta, che avoca a sè le funzioni non fondamentali delle Province. Ieri è stata firmata l’intesa tra Regione, Province e Città metropolitana per il riordino di queste funzioni. «Si tratta di un passaggio di grande rilievo», sottolinea il vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin, che presiede questo organismo, «e rappresenta il frutto del lavoro svolto in sinergia tra le strutture tecniche regionali e quelle provinciali, nel pieno clima di collaborazione ».

Tra i contenuti del documento condiviso, Forcolin evidenzia la proposta di confermare in capo alle Province e alla Città metropolitana di Venezia le funzioni già conferite in materia di pianificazione territoriale e di protezione civile, «in ragione della riconosciuta adeguatezza del livello provinciale per un esercizio efficace di queste funzioni, oltre a quelle già conferite in materia di cultura, formazione professionale, cave e sport».

In parallelo è stata condivisa anche la scelta, compiuta con il Collegato alla legge di stabilità per il 2017, di riallocare in capo alla Regione le funzioni non fondamentali in materia di caccia e pesca, turismo, agriturismo, economia e sviluppo montano, energia, industria, artigianato e commercio, sociale, mercato del lavoro, difesa del suolo, lavori pubblici. Materie su cui l’altra sera i distretti ittico-venatori avevano chiesto, con una lettera a Venezia, di mantenere la gestione. E così è stato, almeno per ora.

La Regione avvierà «un approfondimento condiviso per affrontare le problematiche particolari relative alla tutela delle specificità territoriali della Città metropolitana di Venezia e della Provincia di Belluno. Per quanto concerne quest’ultima, in attesa di ulteriore approfondimento, resta la specifica previsione di mantenere in capo alla Provincia stessa le funzioni già attribuite dalla legge regionale n. 25/2014». «Qusto significa», conclude Larese Filon, «che finché non sarà definita la nostra specificità e dei relativi finanziamenti, la Regione non potrà fare alcun atto sul tema delle funzioni».

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