Fuori strada dopo 2-3 birre condannata

MEL. Due o tre birre a stomaco vuoto. Una donna sudamericana esce di casa alle 4 del mattino per un trasloco e finisce fuori strada sulla sua Suzuki. Rimane incastrata nell’abitacolo e i vigili del...

MEL. Due o tre birre a stomaco vuoto. Una donna sudamericana esce di casa alle 4 del mattino per un trasloco e finisce fuori strada sulla sua Suzuki. Rimane incastrata nell’abitacolo e i vigili del fuoco devono tirarla fuori dalle lamiere con l’aiuto delle cesoie: il prelievo del sangue in ospedale, quasi tre ore dopo l’incidente, racconterà di un tasso alcolemico di 2,52, oltre che di 10 giorni di prognosi. Uno degli airbag le è scoppiato sul viso. L’imputata è stata condannata per guida in stato di ebbrezza a otto mesi di arresto, duemila euro di ammenda e la revoca della patente. L’auto non era di sua proprietà e non si tocca, ammesso che si sia salvata.

Una condanna mite del giudice Berletti, dopo che il pm Rossi aveva chiesto un anno e mezzo e cinquemila euro. Ma fin troppo pesante per il difensore Pasin, che ha contestato il comportamento della polizia giudiziaria, di fronte all’alito vinoso dell’automobilista. Il prelievo non era a scopo terapeutico, dunque la donna avrebbe potuto non dare il consenso o anche solo farsi assistere da un legale di fiducia.

Tutto questo non è successo, dunque l’esame sarebbe nullo, come la conseguente imputazione. Senza contare il periodo di tempo tra il sinistro e il controllo. Il giudice ha comunque condannato. (g.s.)

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