Fuoristrada uccide gallo cedrone
ALANO DI PIAVE. Era stato investito e ucciso da un fuoristrada a Malga Domador, in un tratto di strada dove il conducente non aveva nemmeno il permesso di transitare. La morte del gallo cedrone diventa un caso per iniziativa di una interrogazione a risposta immediata presentata dai consiglieri Andrea Zanoni (Partito democratico), Cristina Guarda (Lista Amp) e Patrizia Bertelle (Movimento 5 Stelle) dell’Intergruppo per il benessere e la conservazione delgli animali e della natura.
«La conservazione della fauna alpina è a rischio, con svariate specie a rischio estinzione. Per questo la Regione dovrebbe non solo applicare la normativa comunitaria in maniera più stringente, ma anche rafforzare le misure di tutela». I tre firmatari prendono spunto da quanto accaduto lungo una strada chiusa, in una Zona di protezione speciale della Rete Natura 2000: un Gallo cedrone investito da un fuoristrada. «È evidente che la vigilanza nelle strade montane chiuse al traffico sia insufficiente. Si trattava di un esemplare raro, tanto che, per studiarne il comportamento la sezione bolognese dell’Ispra aveva in programma di applicargli un sensore. Gli inquirenti avrebbero individuato i responsabili, ma il problema rimane: troppe specie sono messe in pericolo dalle aggressioni dell’uomo.
Le zone montane sono frequentate ogni anno da migliaia di persone e solo poche hanno un’adeguata educazione ambientale: la loro presenza, per esempio, disturba la nidificazione a terra della femmina del Gallo cedrone che, spaventata, abbandona nido e prole con la specie che è quindi destinata ad estinguersi perché non si riproduce più».
«Nei mesi scorsi», conclude Zanoni, «insieme ad altri consiglieri di opposizione, ho presentato una proposta di legge di modifica dell’articolo 7 della legge regionale 14/92 sulla “Disciplina della viabilità silvopastorale”, in cui si chiedeva di rafforzare controlli e multe visto l’indiscriminato transito di moto e motoslitte lungo sentieri e mulattiere dove in realtà sarebbe vietato. Ora chiediamo a Zaia di attivarsi in modo da proteggere specie in via di estinzione che sono patrimonio di tutti i veneti».
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