Furti, arrestato il bidello delle scuole medie di Cortina
CORTINA. Con i presunti altri quattro componenti della banda è gravemente indiziato di estorsione, rapina, furto e danneggiamento, tutti reati commessi tra il 2014 e il 2015 nelle province di Benevento e Caserta. Queste le ipotesi di reato che ieri mattina hanno fatto scattare le manette ai polsi del 27enne Salvatore Maria Izzo, originario di Napoli ma residente a San Salvatore Telesino (Benevento), da un paio di mesi domiciliato a San Vito di Cadore e a inizio settembre assunto come bidello alle scuole medie Duca d’Aosta di Cortina.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Benevento e condotta dai carabinieri della Compagnia di Cerruto Sannita (Benevento), ha interessato anche i militari dell’Arma di Cortina che poco prima dell’alba di ieri, intorno alle 5.30, hanno fatto irruzione nell’abitazione cadorina dell’operatore scolastico, che è stato successivamente tradotto nel carcere di Baldenich a Belluno.
L’attività investigativa condotta dai carabinieri di Cerreto Sannita ha portato, nel complesso, all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cinque individui (due sono agli arresti domiciliari). L’operazione, denominata “Telesia” e scattata in contemporanea per tutti gli indagati alle prime luci del giorno, ha visto coinvolto personale del Nucleo operativo e della Stazione di Cortina d’Ampezzo in supporto ai colleghi campani, giunti in Cadore lunedì sera.
Nell’ambito delle perquisizioni eseguite durante l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, i carabinieri di Cerreto Sannita hanno rinvenuto nell’abitazione del padre di Izzo, e sottoposto a sequestro, un fucile a canne mozze con matricola abrasa, verosimilmente impiegato nelle note attività delittuose della banda.
Gli inquirenti ritengono che i cinque arresti possano avere disinnescato sul nascere il pericolo che, dopo un primo periodo di ambientamento nei territori cadorini e ampezzani, poco avvezzi a una criminalità così spregiudicata, Izzo avrebbe potuto dedicarsi ad attività illecite analoghe a quelle che l’avrebbero reso protagonista nel Beneventano, magari richiamando in zona i componenti della “banda” con cui aveva operato nella provincia di origine.
Un quintetto, come hanno confermato le indagini, dallo spiccato profilo criminoso e con accertata disponibilità di armi da fuoco.
La banda si era specializzata in furti di auto, motociclette e mezzi agricoli (un agricoltore campano ha dovuto sborsare una cospicua cifra per riavere indietro il suo trattore), ma anche di gasolio ai danni di imprese edili. Banda soprannominata “dei bigliettini” perchè dopo il colpo i malviventi lasciavano un biglietto per i derubati con scritto “Nella vita bisogna saper perdere”.
I cinque sono indiziati anche di un tentato assalto alla cassa self-service di un distributore di carburanti (prima con arnesi da scasso, poi facendo esplodere una bombola di gas. In un distributore automatico di sigarette hanno invece utilizzato materiale esplodente per far deflagrare la cassa, impossessandosi dell’incasso.
Altri episodi delittuosi riconducibili ai cinque riguardano il danneggiamento di auto, tra cui quella del sindaco di Cusano Mutri (Benevento), in alcuni casi prese addirittura a fucilate.
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