Furti, il ladro ci prova tre volte nella stessa casa

Bellunese a processo per le razzie in un appartamento: secondo l'accusa l'uomo era in possesso delle chiavi

BELLUNO. Tre tentativi di furto nella stessa casa. Il primo andato storto, perché non c’era niente da portare via; il secondo da 800 euro di bottino e il terzo da denuncia e fine delle incursioni. Matteo Brunotti è a processo soprattutto per furto in appartamento, ma l’obiettivo è sempre stato lo stesso. Secondo l’accusa, l’uomo aveva le chiavi di quell’abitazione, perché in passato aveva eseguito dei lavori edili commissionati dalle due padrone di casa. Che si erano fidate tranquillamente di lui e gliele avevano consegnate, senza sospettare che quell’operaio potesse avere delle intenzioni pericolose.

L’uomo, che è difeso dall’avvocato Giorgio Gasperin non doveva fare alcuna fatica: non c’erano porte da sfondare o finestre da danneggiare: bastava girare quella chiave nella toppa e dare un’occhiata in giro. Missione sfortunata nella prima occasione, quando non avrebbe trovato niente d’interessante. Ma al di là dell’iniziale delusione, non si sarebbe perso d’animo e ci avrebbe riprovato, a distanza di qualche tempo, stavolta portando via una discreta somma di denaro. Non tale da cambiare la vita di nessuno, ma comunque interessante.

A quel punto, le due donne hanno cominciato a coltivare qualche sospetto nei confronti del futuro imputato e, al terzo tentativo, ci hanno pensato le forze di polizia. All’udienza filtro di ieri, con il giudice Antonella Coniglio e il pubblico ministero Sandra Rossi, seguirà la prima udienza vera e propria del 29 aprile, alle 10. (g.s.)

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