Furto alla De Rigo Vision una condanna e due assolti
LONGARONE. Una condanna a tre anni e due assoluzioni. Si è concluso ieri, con la sentenza del giudice Scolozzi, il processo a carico delle tre persone accusate del furto alla De Rigo Vision di Longarone, avvenuto nel week end centrale di giugno del 2013. Dall’azienda furono rubate 14.674 montature per un valore di produzione di 250 mila euro e per individuare i presunti responsabili gli investigatori incrociarono i dati delle intercettazioni telefoniche e delle telecamere di sorveglianza della De Rigo stessa e dell’autostrada A 27.
Dopo qualche mese furono fermati Flavius Ioan Ionita, 30enne, il coetaneo Emil Mircea Tascau e la 29enne Claudia Ritan. Molti dubbi però rimasero aperti, a partire dalla data del furto, che fu scoperto solo il lunedì mattina dopo due giorni e mezzo di chiusura della fabbrica. Le intercettazioni telefoniche, inoltre, hanno fornito dati altalenanti anche sulla posizione dei cellulari che gli investigatori hanno attribuito ai vari imputati.
Proprio l’analisi delle celle agganciate è stata determinante per l’assoluzione di due di loro, Tascau e Ritan (avvocati Mauro Gasperin e Monica Barzon) che sarebbero stati altrove in quel week end e in particolare nella zona di Verona. Il cellulare attribuito alla Ritan, inoltre, era in mano al padre detenuto ed era stata lei stessa a portarglielo di nascosto durante una visita in carcere.
Più compromessa invece la posizione di Ionita, perché la sua automobile è stata più volte ripresa dalle telecamere della De Rigo Vision e dell’autostrada, oltre al fatto che il suo telefonino è stato agganciato dalla cella di Longarone nei giorni del furto. Ionita (difeso dall’avvocato Giampaolo Cazzola), accusato anche di un furto analogo a Pederobba è stato assolto per quei fatti, e quindi fino a ieri era incensurato.
Il pm di udienza Gianluca Tricoli aveva chiesto la condanna a 4 anni e 1.200 euro di multa per tutti e tre gli imputati, ma il giudice ha dichiarato colpevole il solo Iunita.
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