Fusione dei comuni: Mel “blinda” il patto a quattro

Il consiglio ha approvato all’unanimità un documento per la nascita di un ente in tutta la Sinistra Piave. Limana e Trichiana vogliono andare per conto loro

MEL. Gli amministratori zumellesi compatti nel dire sì alla fusione dei quattro comuni della Sinistra Piave. Questo il tema al centro del consiglio comunale, durante il quale il sindaco Stefano Cesa ha reso pubblico un atto di indirizzo sottoscritto anche dalla minoranza di Innovamel. L'opposizione ha sottoposto la giunta ad un'interrogazione a seguito della scelta dei comuni di Trichiana e Limana di richiedere un finanziamento alla Regione per uno studio di fattibilità volto alla fusione dei soli due comuni. Mossa che ha destato preoccupazione e incomprensione da parte dei confinanti zumellesi visto che, fino a pochi mesi fa, tutte e quattro le amministrazioni avevano dato vita ad un gruppo di lavoro per portare avanti il progetto della fusione a quattro. Una situazione quasi paradossale, che ha dato l'input per un atto di indirizzo forte e molto chiaro da parte zumellese: «Ribadiamo la nostra posizione favorevole alla costituzione di un unico Comune in Sinistra Piave, prima della fine del mandato elettorale, dalla fusione dei comuni di Lentiai, Limana, Mel e Trichiana» ha dichiarato Cesa, che ha ufficialmente chiesto agli altri tre consigli di esprimere posizione in maniera altrettanto esplicita e chiara.

Il documento pone l'accento sulla necessità di tenere unite le quattro realtà della Sinistra Piave, «un'entità territoriale che per storia, territorio, tessuto economico e sociale sarebbe naturalmente legata e omogenea nei suoi caratteri». Si chiede agli altri enti anche «la ripresa immediata degli incontri tra le varie amministrazioni comunali proponendo, fin da subito, la costituzione di un gruppo di lavoro espressione di tutte le componenti politiche presenti nei diversi consigli comunali».

Inoltre «di sancire in maniera univoca e blindata, con deliberazione dei rispettivi consigli comunali, la volontà di perseguire tale percorso impostando modalità operative e tempistiche alle quali il gruppo di lavoro dovrà attenersi».

La minoranza ha poi sottolineato la necessità di coinvolgere tutte le parti politiche e gli agenti principali del territorio in un progetto di questa portata.

«Si tratta di un tema di portata storica per il territorio e per le giovani generazioni, perché il comune unico della Sinistra Piave diventerebbe il terzo comune della provincia di Belluno per popolazione (di oltre 19.000 abitanti), e il primo per tessuto economico e sociale, uno tra i più importanti dell'intero arco prealpino» ha continuato Cesa. «Vista poi la presenza di molti e qualificati distretti industriali, tra i più importanti della provincia, il nuovo comune avrebbe la possibilità di pianificare programmi di sviluppo unitario e avere voce nei tavoli di discussione per gli investimenti infrastrutturali». Ultimo tema toccato nel documento, quello del turismo: «Il paesaggio dell'intera Sinistra Piave è atto a poter programmare una proposta turistica strutturata, con delle risorse inestimabili che ci consentirebbero di diventare polo di attrazione principale dell'intera bassa provincia», come ha anche concluso Cesa.

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