Fusioni in sinistra Piave Vello: «Mai stati contrari»

Il sindaco di Lentiai ha avviato lo studio di fattibilità per creare un Comune unico con Mel. «Noi prudenti, ma Limana e Trichiana avevano già deciso di andare soli»
LENTIAI. «Sono sempre stato favorevole alla fusione tra i comuni della sinistra Piave: solo che avevo una “marcia ridotta” rispetto agli altri Comuni». Lo afferma il sindaco di Lentiai Armando Vello, che tocca il tema della fusione tra i Comuni della sinistra Piave, cioè quella poteva interessare Lentiai, Mel, Trichiana e Limana. Una fusione che, viste le intenzioni di Trichiana e Limana di correre a due, ha lasciato Mel e di Lentiai in disparte, nonostante il sindaco avesse dato la sua disponibilità fin dall’inizio e partecipato insieme agli altri sindaci a tutte le riunioni.


«Quando sono entrato nell’ordine di idee che sarebbe stato opportuno fare lo studio di fattibilità, i comuni di Trichiana e Limana avevano dichiarato che volevano andare per conto loro, escludendo Mel e Lentiai. Quando sono arrivato ad una riunione programmata per approfondire l’argomento (e avevo cambiato marcia sull’idea di procedere verso la fusione), Limana e Trichiana, come è risaputo, per tante ragioni hanno dichiarato apertamente di voler stare per conto loro e di fare una fusione a due. Lentiai e Mel non erano d’accordo, ma se non ci vogliono non ci vogliono e basta».


Così da una parte c’è lo studio di fattibilità per la fusione di Trichiana e Limana, dall’altra parte quello per fondere Lentiai e Mel. «Vista la situazione, il nostro Comune insieme a quello di Mel ha ritenuto opportuno approfondire l’argomento sulla fusione per conto proprio. Siamo due territori formati, rispettivamente, da oltre tremila abitanti e da oltre seimila. Faremmo così un bel comune intorno ai diecimila abitanti. Ci siamo poi detti: vediamo di farci fare lo studio di fattibilità con i fondi messi a disposizione dalla Regione Veneto. Tale studio è già in corso perché l’assegnazione è già stata data».


Il primo cittadino di Lentiai ci tiene in particolare a precisare una cosa: «La posizione di Lentiai in merito alla fusione non è definibile come “titubante” anzi: al posto di questo termine io userei l’aggettivo prudente. Prudente vuol dire che abbiamo avuto la necessità di un approfondimento, ma questo non significa che siamo contrari ad una cosa. Lentiai non è mai stata contraria alla fusione. Infatti stiamo facendo uno studio di fattibilità con Mel».


«Quando eravamo ancora in corsa per stabilire cosa fare e nello specifico quando c’era stata la riunione per decidere tra le maggioranze, mi sono presentato dicendo che la mia prudenza e la mia velocità erano uguali alla loro, ma prima che io potessi parlare mi è stato detto che l’intenzione di Trichiana e Limana era quella di proseguire da soli per una serie di motivazioni», continua Vello. «Io ci ero rimasto male, così come tanti che erano presenti. Dico anche che ognuno è libero di fare come meglio crede ma non mi si dica che Lentiai si è tirata indietro o che sia stata “titubante”. Sarebbe una falsità. Quella di fare un ente a due non è stata una nostra scelta. È stata la loro».


«La fusione è data dalla spinta dei contributi. Ma se questi fondi smettessero di arrivare?», si chiede Vello in chiusura, mettendo sul tavolo una riflessione. «Ci ritroveremmo ad essere solo un grande calderone. La prudenza è giusta. Da li poi non si tornerebbe indietro».




Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi