Futuro della Nis, slitta anche la consegna dei libri in tribunale

La promessa strappata ieri dagli imprenditori al liquidatore, all’incontro con lavoratori e sindacati dove si sono presentati solo due ex dipendenti. E la maggioranza chiede alla Filt un passo indietro
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Si complica il caso Nis, mettendo a rischio la stagione invernale sul Nevegal. Dopo lo stop alla costituzione della nuova società, la cordata di imprenditori ha convocato un tavolo con lavoratori, liquidatore della Nis e responsabii della Filt Cgil. Ma all’incontro si sono presentati solo due ex dipendenti.

All’incontro non era stato invitato il Comune di Belluno «perché da questa vicenda volgiamo tenere fuori il più possibile la politica», commenta Maurizio Curti. Lo stesso Curti, visto il nulla di fatto e considerando che i tempi si stanno facendo sempre più ristretti, ha chiesto e ottenuto dal liquidatore di posticipare la consegna dei libri della Nis in tribunale, in attesa che la situazione si sblocchi. Consegnare i libri, infatti, significherebbe dichiarare il fallimento della Nis, rendendo tutta l’operazione molto più difficile.

Strappata quindi questa promessa, la new co. ribadisce l’intenzione di salvare il Nevegal. «Per questo domani continueremo nel nostro intento. Vogliamo coinvolgere Confindustria per cercare di giungere al più presto a una soluzione. Noi siamo per il dialogo, peccatop che i lavoratori non abbiano voluto partecipare al tavolo, perché ci sarebbe stata la possibilità di un confronto. Vogliamo capire quali e quante sono le persone interessate a lavorare con noi. Il capitale sociale della nuova società è stato già versato, ma senza il nulla osta dei sindacati non firmeremo nulla».

Curti, a nome della cordata, dà al massimo 2-3 giorni di tempo per veder definita la questione, poi, l’operazione naufragherà. «Anche perché siamo già fuori tempo massimo, considerando che gli impianti vanno collaudati e sottoposti a manutenzione».

Resta alta, quindi, l’incertezza per l’esito dell’operazione di rilancio e sopravvivenza del Nevegal.

Da parte della maggioranza di palazzo Rosso, intanto, dopo lo scontro con i sindacati, arriva la difesa del sindaco Massaro. Anche tra i consiglieri vige lo «stupore e il rammarico per quanto accaduto. La colpa è della Filt-Cgil che avrebbe paventato la necessità che la nuova società assumesse tutti i lavoratori Nis; non solo i sette oggi in organico, ma anche gli stagionali. Una richiesta che ha fatto tramontare definitivamente ogni speranza per i dipendenti Nis. Si ritorna così alla situazione di prima, tutti a casa. A causa della presa di posizione della Filt è oggi molto concreta l’eventualità che si avveri il peggiore degli scenari: addio al Nevegal e lavoratori a casa, con enorme danno anche per le attività dell’indotto».

I gruppi di maggioranza definiscono l’iniziativa sindacale, «una presa di posizione politica. E come tale viene da chiedersi se non sia ispirata da rancori politici personali verso l’amministrazione Massaro. Dagli incontri di ieri, riemerge a quanto pare una flebile speranza, grazie all’iniziativa dei privati, disponibili a fare un’ultima oggettiva verifica della situazione. È, però, “l’ultimo treno”: la speranza è che il sindacato faccia un passo indietro per senso di responsabilità».

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